Trofie cremose disidratate e impillolate sull’astronave

Anche per oggi le previsioni sulla mie condizioni fisiche non sono propriamente allettanti. Devo ancora capire chi sono, se il mio cervello è connesso e se sono in grado di badare a me stessa. Il labrador mi scruta con i suoi occhioni supplicanti, più che altro mi chiede insistentemente di aver, certo cura di me stessa, ma di non dimenticarsi mai di dargli da mangiare, perché lui proprio non potrebbe sopravvivere e potrebbe accasciarsi a terra morendo di stenti se la ciotola non si riempisse quotidianamente, anzi…… ora lmente, (cioè ogni ora). Detto ciò, le mie stanche gambe arrivano arrancando alla cucina, dove una pila di medicinali mi aspetta. Mi pare di essere in orbita su di un’astronave, fluttuando senza gravità e cibandomi solo di pillole colorate che corrispondono a verdura, frutta, carne, pesce e cereali disidratati e compattati in una pallina microscopica. Ma il mio stomaco non ci sta, e pur facendo una fatica mostruosa, apro la porta del frigo, pesante come quella blindata di una cassaforte, il che non sarebbe male se volessi dimagrire veramente, e ad occhi chiusi estraggo qualcosa di commestibile. Non so come, davanti ai fornelli della mia astronave, due patate, un pò d’insalata, due cubetti di speck e le trofie fresche diventano un piattino niente male, per fortuna non disidratato e impillolato, ma sorprendentemente gustoso e sostanzioso!

SUGGERIMENTO:
questo fantastico sugo l’ho visto tempo fa sul web, lo proponeva Sale & Pepe che io, tra l’altro, adoro come rivista, sempre con foto fantastiche e ricette mai scontate. Ho deciso di riproporlo sul mio blog con le variazioni a me congeniali, come il songino che si utilizza sempre e solo in insalata e il basilico.

SONGINO:
è un insalata molto comune sulle nostre tavole. Ha un apporto energetico molto ridotto, è ricco di fibre, vitamine e sali minerali, ed è utile nella prevenzione dell’anemia e dell’arteriosclerosi
Detto anche valerianella o formentino, è una pianta tenera e dal sapore caratteristico, vagamente affine a quello della noce. Le sue foglie ben si sposano al riso, al farro e ad altri cereali, esaltano il gusto della frutta e sono un accompagnamento perfetto per le uova, sia sode che in camicia.
E’ possibile anche fare una sorta di pesto di songino, frullando le foglie ben lavate e asciugate con olio, grana, pinoli

CREARE UN SUGO FLUIDO E CREMOSO

Ingredienti per 3 persone:
300 gr di trofie fresche
un busta di songino da 200 gr
4 piccole patate
una decine di foglie di basilico
100 gr di speck a cubetti piccoli
un bicchiere di latte
sale
olio extravergine

Mettere a bollire una pentola di acqua leggermente salata, e bollire le patate con la buccia per almeno 20 minuti, dopo averle ben raschiate e pulite. Una volta cotte, passarle nello schiacciapatate e mescolare bene la purea con il latte tiepido. In un altra pentola portare a bollore l’acqua salata e tuffare le trofie. In una padella capiente, far scaldare l’olio e i cubetti di speck per un minuto, aggiungere quindi il songino e le foglie di basilico tritate e mescolare per un paio di minuti. Aggiungere anche il composto di patate e latte che dovrà risultare piuttosto fluido, aggiungere un mestolo di acqua calda se vi sembra che il sugo sia troppo asciutto, regolate di sale. Scolare le trofie e tuffarle direttamente in padella. Mantecare per un attimo e servire caldissime.

METTERE LE TROFIE E MANTECARE

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