Risotto cremoso ai gamberi, zenzero, lemongrass e il bucato soffritto!

Sto rientrando in casa, sulla soglia, un acre e pungente odore di cipolla e aglio, mi stordisce le narici, se non fosse per il fatto che è primo pomeriggio e ancora in gola ho l’aroma di un buonissimo caffè cremoso, non sarebbe neanche male, ma il soffritto e l’aglio, soprattutto alle 16 del pomeriggio, mi stordiscono parecchio. Svelta infilo la chiave nella toppa, cerco di penetrare velocemente da un pertugio piccolissimo in modo da far entrare meno aria infestata possibile, ma non ci riesco. Alle mie spalle una nuvola odorosa, prepotente e pesantissima, mi sbatte di lato, la cipolla mi colpisce alla schiena, l’aglio mi taglia le gambe e sopraggiunge, veloce come il vento, anche quel non so che di olio cotto puzzolente, così la porta si spalanca e tutte e tre entrano con me. Devo batterli sul tempo, scatto velocissima a sbarrare le porte delle camere, quella dell’anticamera e erigere un muro di mattoni in corridoio, poi un tantino innervosita spalanco la finestra e con gesti eloquenti e perentori, invito la scia maleodorante ad andarsene da casa mia, visto che nessuno l’ha invitata! Finalmente, toglie le tende e torna dal vicino e io rimango sola, il profumo meraviglioso del bucato steso inonda la stanza, i miei vestiti profumano di famiglia e di buono, di affetto e di magia. La morbida coperta che avvolge i miei sensi profuma di casa e di bucato. Non esiste sentore più avvolgente, coinvolgente. Incredibilmente insinua in me un senso di pace, di serenità, rallenta i miei ritmi, paca il mio animo. Questa sera preparerò un risotto profumato al lemongrass e zenzero, che daranno sprint all’aria di casa, che non odoreranno di soffritto e non copriranno la meravigliosa sensazione di nuvola di talco del mio bucato!

SUGGERIMENTO:
per rendere cremoso questo delizioso risotto non lesinate con il burro. Come dice Gambero Rosso il burro è un concentrato di grassi, ma anche di tante cose buone: antiossidanti, sali minerali, calcio, proteine del latte, oltre a proprietà antitumorali e protettive del sistema immunitario. Questione di dosi e di scelta: burro poco ma buono. In linea generale, è da preferire sempre il burro di panna o di crema di latte, meglio se ottenuto per centrifugazione, dal bouquet fresco, dolce e profumato, di migliore qualità rispetto a quello di affioramento, un po’ acidulo. Il burro buono lo si riconosce anche dal colore, preferibilmente giallo paglierino e dalla spalmabilità non troppo cedevole, ma cremoso e scioglievole.

IL LEMONGRASS:
il lemongrass (o citronella) è una pianta perenne sempreverde, le foglie ricordano l’erba cipollina mentre il bulbo è simile al porro ma più piccolo. Si coltiva in gran parte dell’Asia, l’olio essenziale che se ne estrae è largamente utilizzato nella medicina popolare orientale; ha un fresco e balsamico aroma di limone e il bulbo viene principalmente usato in cucina, in molti piatti thailandesi, malesi, vietnamiti ed indonesiani. Si sposa bene con aglio, zenzero, peperoncino e coriandolo, è ottimo per aromatizzare piatti di pesce e zuppe piccanti. Le foglie, invece, vengono utilizzate per infusi e tisane, spesso associate ad altre erbe aromatiche e sono utili per disturbi digestivi o del sonno.

CURIOSITA:
I primi a scoprire la citronella o lemongrass furono i soldati di Alessandro Magno, che la conobbero nelle campagne militari vissute in India, dove veniva chiamata erba della febbre, perché era utilizzata principalmente per combattere le febbri malariche.

LO ZENZERO:
la radice di zenzero è conosciuta fin dall’antichità e con il passare degli anni la sua storia si è arricchita di leggende, curiosità e proprietà magiche.
Nell’antichità veniva usato come conservante alimentare: aggiunta ai cibi ne impediva, o meglio rallentava, il deterioramento. Questa è una delle ragioni più importanti per cui lo zenzero era considerato magico. 
Lo zenzero arrivò in Europa attraverso l’antica Grecia durante la cosiddetta “Spice Trade Age” ovvero l’epoca in cui era fiorente il commercio delle spezie. Ai tempi di Enrico VIII, infine, si pensava che avrebbe scongiurato la peste

LO SAPEVATE CHE:
La radice di zenzero era considerata sacra e veniva usata dagli antichi sacerdoti e sacerdotesse per invocare il potere del fuoco. Il fumo della radice bruciata si adoperava anche per consacrare strumenti rituali, caricare amuleti e rompere gli incantesimi malvagi.

IL MIRTO (PIANTA)
il mirto è una pianta tipica della macchia mediterranea, utilizzato da sempre in cucina ed in erboristeria, ci sono tracce dell’utilizzo già nei documenti degli antichi romani; le foglie contengono una serie di principi attivi, che vengono utilizzati per favorire la guarigione della tosse, delle affezioni alla gola ed al naso, e per curare infezioni delle mucose e della pelle.

LE FOGLIE DI MIRTO IN CUCINA:
Le foglie e le bacche di mirto si usano anche per insaporire piatti di carne o pesce e per aromatizzare i salumi. In Sardegna dal mirto si ricava un famoso liquore digestivo, molto aromatico ed apprezzato in cucina, oltre al famosissimo porceddu sardo al mirto. Per quanto riguarda il suo uso in pasticceria ricordiamo che con questo ingrediente è possibile realizzare ottimi biscotti e tortine spesso abbinandolo a mandorle e cioccolato.

Ingredienti per 4 persone:
320 grammi di riso Carnaroli
800 grammi gamberi argentini extragrandi
400 ml di acqua
olio extravergine
una noce di burro
sale
pepe
polvere di zenzero
polvere di lemongrass
foglie di mirto
un bicchierino di ottimo vino bianco

Scaldare l’acqua aromatizzata con lo zenzero e il lemongrass (se radice fresca di zenzero e erba di lemongras ancora meglio!) e le foglie di mirto fino a sfiorare il bollore poi spegnere e tenere in caldo. In una risottiera scaldare un filo di olio extravergine e tostare il riso, sfumarlo con il vino e abbassare la fiamma. Aggiungere di tanto in tanto un mestolo di acqua calda, lasciar cadere anche le foglioline tenere di mirto, regolare di sale e proseguire la cottura del risotto. Pulire dal carapace e dal filetto nero i gamberoni, lavarli accuratamente e tenerli da parte. Tagliare a pezzettoni grossi metà dei gamberi mentre l’altra metà dovrà rimanere intera. Quando al risotto mancano 5 minuti alla fine della cottura, aggiungere le code tagliate a pezzi e dopo 2 minuti anche le code intere. Spegnere il risotto, mantecare con una noce abbondante di burro e impiattare cospargendo di pepe nero macinato al momento, polvere di zenzero e foglioline fresche di mirto.

16 risposte a "Risotto cremoso ai gamberi, zenzero, lemongrass e il bucato soffritto!"

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      1. 😀 Leggevo questa leggenda su un libro dei Quindici, quello dedicato alle feste e alle tradizioni… e mi è rimasta impressa. Persino l’immagine! E li ho ancora, poi vado a cercare la mandragola 😉

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