Zuppa Rita bisogna provarla almeno una volta nella vita!

POI PIANGERETE QUANDO SARA’ FINITA!

Impossibile dimenticare il mio viso contrito, decisamente indicibile il sentimento di repulsione che provavo, ineffabile la sensazione di costrizione morale, proprio da non poterla definire a parole. Ero piccola e un tantino capricciosa lo ammetto, ma sono consapevole che la mia infanzia è stata bellissima! C’era un piccolo neo, però, minuscolo veramente, solo un puntino che si materializzava ogni sera nel mio piatto sotto forma di minestra. E niente, non ce la facevo. Una costrizione che, se fosse stata raccontata al giorno d’oggi, di certo sarei finita sui giornali, anzi sui social, come una bambina stressata e psicologicamente provata, con una mamma che avrebbe inviperito l’opinione pubblica, additata come una tiranna che mi costringeva a mangiare ciò che non desideravo, minando la mia vita futura, e insinuando certamente una ferita nel mio animo, che mi avrebbe rovinato per sempre l’esistenza. Eppure io sto benissimo, sono cresciuta sana e felice, con tantissimo amore, non ho avuto alcun risvolto psicologico in frantumi, il tutto a prescindere da quella minestra che mi faceva venire gli incubi notturni. Anzi, ora quella stessa minestra, quell’imposizione, quella limitazione brutale della mia libertà, mi piace così tanto, ma così tanto, che quando la mamma mi chiama e mi dice” ho preparato la mia minestra, per caso ne lascio un piatto per te?” Io sconvolta penso, “Ma come, ora posso scegliere? Sono libera di dire di no alla mamma se voglio? Ma che scherziamo? Certo che la voglio!! “ E’ la zuppa Rita, bisogna provarla almeno una volta nella vita e se non lo fate, peggio per voi, piangerete quando sarà finita!

POST SCRIPTUM
a dirla tutta, mia mamma e le mie sorelle hanno seri dubbi che io psicologicamente sia davvero tutta sana, ma credo che non c’entri la minestra imposta (credo di aver battuto la testa quando saltavo dalla finestra accompagnata dal dolce suono del battipanni), oppure è qualcosa di innato, scritto proprio nel mio Dna 🙃

I LEGUMI:
Le zuppe di legumi e cereali costituiscono un piatto completo dal punto di vista nutrizionale: alle proteine contenute nei legumi si aggiungono i carboidrati e le fibre contenuti nei cereali. I legumi si possono acquistare sia secchi sia freschi, oppure in scatola o surgelati. Quelli secchi necessitano di ammollo, più o meno lungo a seconda della varietà ma sono molto gustosi e anche ricchi di tutte le proprietà nutrizionali. Anche quelli freschi, di stagione, sono ottimi sia dal punto di vista di apporto dei nutrienti sia come gusto. I legumi in scatola possono diventare una sana alternativa quando si ha fretta. L’importante è imparare a risciacquarli sempre dall’acqua di conservazione prima dell’utilizzo. Ed infine ci sono quelli surgelati, molto pratici e nulla hanno da invidiare al legume fresco.

I GUSTI CAMBIANO:
La vita umana è composta da ritmi e da cicli. La biologia ci insegna che il nostro organismo rinnova completamente le sue cellule, ad eccezione di quelle del sistema nervoso, ogni sette anni e quindi allo scadere di ogni settimo anno il nostro corpo non è più lo stesso. La psicologia, a sua volta, individua dei cicli settennali di trasformazione individuale cosicché ogni sette anni sperimentiamo una rigenerazione psicofisica dell’intero organismo. Fino a 7 anni la minestra non mi piaceva, anche a 14, a 21 e a 28… poi a 35 qualcosa è scattato, meglio tardi che mai, a 42 mi piaceva e ora a 49 la adoro!!

SUGGERIMENTO:
sembra una classica zuppa di legumi, messi tutti li come se fosse normale e naturale, ma vi assicuro che alcuni piccoli accorgimenti la renderanno irresistibile. Ecco a voi la ricetta speciale della mia mamma.

CURIOSITÀ:
non ho foto degli ingredienti perché la mamma mi ha chiamata poco fa, e dal finestrino della macchina, sulla corsia take & drive del ristorante da Nello & Rita, mi sono precipitata a ritirare la mia porzione già bella pronta e condita!

Ingredienti dettati dalla mamma:
IL pentolone della minestra rosso smaltato di bianco
una scatola di ceci
una scatola di fagioli cannellini
una scatola di borlotti
una scatola di piselli
una scatola di lenticchie
2 grosse patate
3 carote
1 pezzo di zucca
2 zucchine
sedano
spinaci
1 cipolla
uno spicchio d’aglio
qualche pomodoro
due pugni di farro
prezzemolo e basilico
burro (oppure olio evo)
2 lt di brodo vegetale (fatto di acqua e due dadi)

Facoltativa: un pezzetto di pancetta

tritare finemente il prezzemolo, il basilico con l’aglio, il sedano la cipolla, la pancetta e i pomodori. Far sciogliere una noce di burro nel pentolone e aggiungere il trito, rosolare per qualche minuto, poi aggiungere un mestolo di brodo caldo. Tagliare a pezzettini piccoli le patate, la zucca e le carote, metterle nel pentolone con tutte le altre verdure. Mescolare bene e mettere anche il farro, aggiungere tutto il brodo e lasciar cuocere per due ore coperto.
Una volta cotto potete decidere se mangiarlo così, oppure aggiungere dei ditalini o della pasta a piacere, oppure passarlo tutto ma solo con il passaverdura!! (guai al minipimer, come dice la mamma che fa fermentare le verdure se non si mangiano immediatamente dopo averle frullate).
Servire con un filo di olio extravergine, una spolverata di grana se piace e del pane, meglio se raffermo scaldato al momento!
Evviva la mamma!


9 risposte a "Zuppa Rita bisogna provarla almeno una volta nella vita!"

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  1. La zuppa che proponi avrà sicuramente un sapore insuperabile ma, la cosa più bella, è che in un solo piatto trovi tutto ciò di cui il nostro corpo ha bisogno, senza spadellare troppo .Viva la pigrizia. Buona serata.

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    1. Ciao Rosatea!!! bentornata! Hai proprio ragione, non solo sulla pigrizia ma anche sulla bontà di questa zuppa. D’altro canto la mia mamma me la propinava proprio perchè ben sapeva quanto mi facesse bene! E soprattutto era tutto in un piatto così aveva pure poco da spadellare prima e lavare dopo ahahahaha !! La mia mamma ci vedeva già lungo…!!

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