IL MIO MACHY (seconda parte) PAPILIO MACHAON

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Sono quasi le 11 di martedi, sono seduta alla scrivania in ufficio e non ho molto tempo per pensare, forse è meglio visto la delusione che aleggia dentro la mia testa. Il display del cellulare si illumina, un messaggio breve ma incredibilmente intenso: “mamma hai visto? Machy è una crisalide!” No purtroppo, è solo un’illusione, stamattina, ne ero certa, era poco più che un bruchino oramai senza vita. Il display del cellulare si illumina nuovamente. Una foto….

Incredibile! E io non ero a casa a filmarlo! Machy che scherzo mi hai fatto?

Machy è una bellissima crisalide!

I colori sono stranissimi, vanno dal bianco, al verde, al marroncino. Eppure tutti gli allevatori di bruchi macaone scrivono che, se siamo in primavera, la crisalide sarà verde, come la natura, se invece è autunno sarà marrone, perfettamente mimetizzata coi colori della stagione, ma il mio Machy? Siamo a luglio, forse non sapeva bene come mimetizzarsi! Nella sua nuova casa, c’è il verde del finocchio, il marrone del vaso di terracotta e il bianco delle pareti. L’avrò un pò confuso?
Passano i giorni e mi chiedo, a questo punto, se il mio piccolo bruco un tantino ribelle, diciamolo, rispetterà la tabella di marcia. In ogni sito leggo trepidante che tra i 10 e i 15 giorni dalla formazione della crisalide, nascerà una stupenda farfalla di macaone. Oggi è’ martedì 14 luglio, non mi resta che attendere.
Giovedì 16/07/2020

Domenica 19/07/2020

Sabato 25/07/2020
Dopo alcuni giorni senza nessun cambiamento visibile, Machy oggi sembra estremamente diverso. I colori si sono fatti molto scuri, ma nulla è uguale a quello che trovo nel web: la crisalide dovrebbe diventare trasparente, si dovrebbero vedere al suo interno, i colori della farfalla. Invece Machy è così:

Un turbinio di pensieri mi avvolge per tutta la giornata, ci vorranno ancora tanti giorni, certamente, pare che il mio piccolo bruco se la stia prendendo comoda. Poi l’osservo e inizio a notare che la crisalide è fin troppo piccola per poter diventare una farfalla come quelle che descrivono tutti, misura all’incirca 4 cm, è minuscola rispetto all’apertura alare che promettono di avere queste splendide farfalle di macaone, addirittura fino a 8 cm. Ed è anche assolutamente immobile, sembra pietrificata, impassibile, senza vita. Ad un tratto noto uno strano sussulto, ma credo sia solo frutto della mia immaginazione.
Domenica 26, è mattina e mi alzo di buon ora, voglio preparare una deliziosa crostata oggi e cucinare un filetto, con funghi, cavolo cappuccio e patate. Ho parecchia “carne al fuoco” come si suol dire, e se voglio che tutto sia pronto al momento giusto, mi devo dare una mossa. Assonnata spalanco le persiane e mi appresto a recuperare Machy per portarla fuori. La notte non me la sento di lasciarla in balia di animali che potrebbero darle fastidio, preferisco ricoverarla nell’atrio che rimane innondato di raggi di sole già dal primo mattino. Apro. Lo sguardo corre subito verso quell’involucro leggero e lo vedo appeso, silenzioso. Poi le mie pupille, ancora semi chiuse, scorgono poco più in là qualcosa di strano, di diverso. Nella delicata luce mattutina, non riesco a mettere bene a fuoco una strana ombra nella scatola che, ne sono certa, la sera prima non c’era. Forse un riflesso, un’ombra scura. Mi avvicino come gli accecati che strizzano gli occhi con la mera convinzione di vederci meglio e…no non è possibile, ma … eppure .. santo cielo! Non credo ai miei occhi! Machy è nato !!! Una fantastica ed enorme farfalla è appesa alla rete, tranquilla, in attesa, pacificamente felice! La macchina fotografica, la luce, la porta, le chiavi, chiamo aiuto, sveglio il mondo! Machy è nato e nonostante la rete non lasci intravvedere molto, la vedo già bellissima, o bellissimo non so. Mi sono persa il lieto evento, sono passati 21 giorni da quando ho incontrato per la prima volta questo splendido bruco e 12 giorni da quando è diventato crisalide. E’ un’emozione incredibile quella che mi pervade, non posso credere ai miei occhi, voglio godermi lo spettacolo e inizio, con calma, ma col cuore che batte, a parlargli a rimproverargli di essere un pò birichino e a fargli sapere quanto mi sono affezionata!

Machy è tranquillo, non ha nessuna intenzione di fuggire, anzi a dire il vero, noto subito una sua estrema calma nel muoversi. Le ali sono ben tese, i colori si distinguono perfettamente, è davvero una farfalla stupenda! Sposto la scatola in giardino, ho letto che va liberata vicino alla pianta dove è stata trovata, quando era bruco. Alzo piano la zanzariera e attendo. E’ ferma, in attesa di un gesto, di una parola. Allungo il braccio e le chiedo di stare un pò con me. Machy pare capire, si gira, mi sale sul braccio, leggera e delicata, muove le antenne su e giù, e si arrampica lieve.

Gli faccio mille foto, la miro e ammiro, i suoi colori sono pazzeschi, la sua tranquillità spettacolare e la sua grandezza incredibile. Come facesse a starsene chiuso dentro quel piccolo guscio, di carta velina, davvero rimane un mistero. Lo appoggio su di un fiore di finocchio, lo osservo attentamente. E’ un maschio vista la conformazione del corpo che finisce allungato e con una piccola punta. Le femmine, invece, sembra abbiano un corpo più tondo e arrotondato.


Rimbalzano nei miei occhi queste sfumature di blu, di azzurro cielo, di nero profondo, il contrasto è forte, il respiro è bloccato, la mente vaga. Il suo corpo è elegante, le sue movenze sinuose. Ha una peluria quasi nobile e leggera lungo l’attaccatura delle ali, che gli conferiscono un tono sontuoso, quasi regale.

Sono maledettamente combattuta tra la voglia che spicchi il volo e l’egoismo di riprenderlo con me, di rimetterlo nella scatola per osservarlo e coccolarlo ancora un po, sono in trepidante attesa di vederlo volare, ma vorrei anche che rimanesse li, sopra di me e mi incantasse ancora coi suoi occhi e le sue ali dipinte.

Allungo la mano, per accarezzarlo ancora una volta e Machy sale, pacifico, accoccolandosi un attimo ancora.

Il tempo di un’altra foto, poi una brezza arriva, io sollevo la mano in alto, ecco il primo battito d’ali, poi un secondo, scende dalla mano quasi precipitando al suolo poi si rialza veloce, fa qualche giravolta sopra il mio sguardo incantato e vola via, velocissimo, libero e felicissimo!
Non lo vedo da una settimana oramai, magari è tornato, magari io non ero li in quel momento, vorrei sedermi nell’orto e attendere, potrei farlo per ore se solo non pensassero tutti quanti che sono impazzita. Ma sono qui, seduta, ad aspettarlo, magari, prima o poi lo rivedrò.

È nuovamente domenica, 2 agosto, sono qui seduta in giardino a sistemare un po’ le cose lasciate in disordine il giorno prima. Un battito lieve sopra la mia testa, una giravolta, un veloce passaggio : è lui! È Machy ! L’emozione sale alle stelle, lo grido al mondo, lo chiamo! Machy sono qui! Ma lui sparisce oltre la siepe. Passa mezz’ora, gli occhi fissi a captare ogni movimento ed eccolo che torna, felicissimo, mi passa di fianco, si appoggia un istante sul gelsomino, giusto il tempo di mandarmi un lieve bacio e via tra giravolte allegre, planate e turbinii

Da questa bellissima esperienza ho capito come, con pochissimo, l’uomo può distruggere l’esistenza di esseri sconosciuti ai nostri occhi ma vivi e facenti parte della natura. Bastano i pesticidi, i veleni aggiunti alle piante per avere frutta bellissima o verdura enorme. Ho capito anche che si può, sempre con pochissimo, aiutare creature indifese a svilupparsi e avere un riparo per non estinguersi. Ho capito che ci si può affezionare anche ad un bruco, e soprattutto ora ho visto con i miei occhi la metamorfosi di questo splendido animale, da bruco a farfalla, un esserino strisciante che spicca il volo per compiere la sua missione in meno di due sole settimane, e che ce la mette tutta perché questo accada, in modo che la ruota continui inesorabile a girare. In una parola: emozione!

CONTINUA


21 risposte a "IL MIO MACHY (seconda parte) PAPILIO MACHAON"

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  1. Meraviglia delle meraviglie,ho letto questa seconda parte tutta d’un fiato .La natura,per chi sa osservarla con attenzione,passione e amore,è una lezione di vita che gli animi aridi non sapranno mai ne cogliere ne apprezzare.Non avrei mai immaginato che un esserino così piccolo e “insignificante per molti”possa destare tanta attenzione e simpatia;il risultato finale ,poi, è stupefacente.

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