Una torta alta, di quelle cosi alte che.. ma par da vess a Rotenbur…

Oggi piove, una giornata umida e malinconica. Non sono triste per questo, se dovessi uscire ed incontrare qualcuno, qualsiasi persona, sorriderei. Eppure in fondo qualcosa c’è. La notte soprattutto, ma anche la luce dell’alba, i riflessi del tramonto, i fasci di luce tra le fronde della quercia, tutto mi riporta ad uno stato di pesantezza, piombo in un catatonico buco nero inerte, frammenti, ricordi, lacrime. Anche senza chiudere gli occhi le immagini mi circondano, particelle di vita, brandelli di suoni, briciole di parole. Lo vedo, gli stringo la mano, gli sussurro. Scorgo la malattia divorarlo, ma senza distorcergli il viso, dolce e perfetto; percepisco il precipitare della situazione in un vuoto di non ritorno, mi sento appesantita dall’impotenza e paralizzata dalla paura. E nel mentre calde e inarrestabili lacrime scendono come se ne avessi in abbondanza, come se non potessi controllarmi. Il mio piccolo mondo diventa sempre più piccolo, tutto mi si stringe attorno eppure spazio ne ho tanto, sono libera, sono nel tempo aperto, catapultata nella realtà, conscia che la vita è tutto ciò, ma che non posso afferrarlo e riportarlo indietro, che il mio zaino è stracolmo di momenti con lui, tanti, bellissimi, indimenticabili. Gioisco per questo, ringrazio e cammino a testa alta, solo per guardare su e vederlo. Ciao papà

Avevamo fatto un breve weekend a Rothenburg (Germania) anni fa. Papà e mamma erano rimasti incantati dalle pasticcerie in centro che avevano bellissime vetrine dove troneggiavano enormi torte, la classica Schwarzwalde, la Nüsstorte e tante altre. Ma la cosa che papà adorava erano le esagerate porzioni che portavano al tavolino, cosi grandi da farci un pasto. Alte, altissime!

Il suo desiderio era di riprovarle un giorno, queste meravigliose torte e cosi, ci ho provato a rifare per lui qualcosa di simile, e vedere i suoi occhi illuminarsi è stato per me il più bel regalo. Papà diceva: urca malura, ta se diventada pù se brava da una pasticcera. (Caspita sei diventata più brava di una pasticcera) golosissimo di dolci e felice come un bambino!

Torta a tanti strati, difficile trovare il giusto compromesso tra creme troppo dure o troppo molli, pan di spagna stopposo e asciutto o troppo bagnato. Il risultato mi ha molto soddisfatto, quindi provo a dirvi come ho fatto:

Ingredienti per una torta a 4 strati:
2 x 500 gr di mascarpone
2 uova e 2 tuorli
4 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di caffè solubile
4 cucchiai di nocciolata Rigoni
4 cucchiai di cacao amaro
granella di nocciole
nocciole intere tostate
scaglie di cioccolato fondente
4 dischi di pan di spagna tondo (per comodità ho usato quelli pronti)
due cucchiai di latte e zucchero per ogni disco
qualche goccio di Brandy

Far scaldare il latte con lo zucchero, quando è tiepido bagnare i dischi di pan di spagna per bene. Montare i 4 tuorli con le fruste e i 4 cucchiai di zucchero, gli albumi a parte a neve, aggiungere tutto insieme anche con il mascarpone e rendere spumosa la crema lavorandola a mano, con un cucchiaio di legno. Non vi consiglio le fruste perché scalderebbero troppo la crema rendendola molle e liscia anziché spumosa. Per facilità dividete tutto a metà e fate due ciotole:
500 gr di mascarpone, 1 uovo, 1 tuorlo, 2 cucchiai di zucchero
Dividere tutta la crema ottenuta in quattro ciotole.
In una aggiungere la nocciolata Rigoni, in una il cacao in polvere, in una il caffè liofilizzato sciolto in un goccio di latte. Nell’ultima, quella bianca, un goccio di Brandy
Mettete un disco di pan di spagna su di un piatto, distribuite la crema al cioccolato lasciandola più spumosa che potete, appoggiate delicatamente un altro disco e sopra la crema alla nocciola, poi un altro disco e la crema bianca e sopra l’ultimo disco.

Con la crema al caffè invece coprite tutta la torta, sia sopra livellandola bene, sia sui lati.

Cercate di avanzare un pochino di crema per ogni gusto. Con una spatola adornare tutti i lati con la granella di nocciola

Infine sopra, create dei ciuffetti alternati delle varie creme, oppure solo di quelle che più vi piacciono, aggiungete qualche nocciola intera tostata e nel centro le scaglie di cioccolato fondente

E’ delicata e senza troppo liquore, è morbida e buona se mangiata subito ma ancora più buona il giorno dopo quando, tenuta in frigo al freddo, le creme si sono indurite un tantino e il pan di spagna ben bagnato senza essere inzuppato. Un pò come il tiramisù !

8 pensieri riguardo “Una torta alta, di quelle cosi alte che.. ma par da vess a Rotenbur…

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      1. qui non si molla mai o quasi mai… non ho molte conoscenze di quella zona ma sicuramente deve essere fantastica la Carinzia e gli alti Tauri molti anni fa avevo programmato un escursione sulle Alpi orientali al Grossglockner. la cima più alta della zona ma poi è sfumato il sogno

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