Vabbe lo scioglilingua era d’obbligo, passatemelo. Piove, anzi direi che diluvia, sono senza sole da due giorni e mi sento male, senza forze, inerte, una sdraio abbandonata, un gomitolo senza lana, un essere di un altro pianeta. No il caldo esagerato neanche a me piace, ma nemmeno l’estate finita. Vacanze finite, sole finito, non ce la faccio… sto cercando il modo per darmi per dispersa per il mondo fuori. Potrei barricarmi in casa con le miei gioie e i miei dolori, potrei farlo, senza ombra di dubbio. Potrei parlare solo e soltanto con le quattro o cinque persone che mi sono attorno, potrei stressare loro l’anima tutto il giorno con le mie paranoie, loro potrebbero uscire ed andare a prendere una boccata d’aria ma non devono dire dove sono, sparita, felicemente chiusa in casa…. ecco. Mi sa che ci penserò su seriamente. Ora però cuciniamo queste tre trotelle deliziose. Un po agrodolce, come questo periodo…

La trota è un pesce di acqua dolce che personalmente amo molto. Insieme al salmerino è il pesce che consumo di più a casa mia. La mia scelta però gira sempre sulla trota iridea o la trota Fario dalle carne bianche, e non su quella salmonata, – la più richiesta e meglio pagata sul mercato – che è una specie a sé. La trota è un pesce ricco di tantissimi nutrienti, adatto a grandi e piccini, inoltre rappresenta una vera e propria eccellenza italiana, nelle nostre acque infatti se ne possono trovare in grandi quantità di tante specie diverse e tutte di altissima qualità sia selvatiche che di allevamento

LA TROTA MIGLIORE
Mediterraneus FARIO: colonizza per lo più le acque di fiumi e torrenti a corso molto impetuoso ed i laghi freddi; è tipica delle zone alpine; probabilmente si tratta della trota più pregiata dal punto di vista organolettico e gustativo.

DIFFERENZA TRA TROTA BIANCA E TROTA SALMONATA:
La differenza tra trota iridea e trota salmonata non indica una diversità di specie: è data dal tipo di alimentazione con cui la trota viene allevata in acquacoltura. La trota salmonata è una normale trota da allevamento a cui viene data un’alimentazione a base di carotene in grado di colorare la carne fino a farla diventare arancione. Di norma si tratta di mangimi con farine di gamberi, ma anche in natura assume questo colore in alcune zone quando si nutre di particolari crostacei.

Ingredienti:
3 piccole trote
1 finocchio
100 gr di mirabelle (piccole susine francesi)
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaio di senape
1 cucchiaio di salsa di soia
un pezzetto di zenzero
wasabi in polvere (facoltativo)
olio extra vergine
timo e origano freschi
mezzo limone

Preparare i cartocci con la carta da forno. Tagliare sottilmente i finocchi a fette e metterli sul fondo del cartoccio. Lavare, pulire ed asciugare molto bene le trote. Togliere le branchie se volete cuocerle con la testa, poggiarne una per cartoccio sopra i finocchi e inserire nella pancia delle fettine di limone. Salare leggermente l’interno del pesce.

Preparare un’emulsione con miele, salsa di soia, zenzero tritato, senape, wasabi in polvere, pepe e fiori di origano. Pulire e togliere il piccolo nocciolo alle mirabelle tagliandole a metà.

Spalmare sulle trote l’emulsione, aggiungere nel cartoccio le mirabelle e il timo fresco.
Infornare per 30-35 minuti a 180 gradi, poi alzare a 220 gradi per gli ultimi 5 minuti in modo da dorare la pelle. Servire con carote al burro, patate lesse e prezzemolo o perchè no anche gustose patatine fritte!












mia mamma le poche volte che le fa (per fortuna) sono in cartoccio su letto di patate 😀
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Comunque ottime 😍 grazie!
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