Una merenda d’altri tempi, un vero e proprio regalo, caldo e delizioso. Mentre il camino crepita ed emana ancora quel caldo avvolgente e profumato di legna arsa, la cenere lancia lapilli incandescenti e piano, si spegne, consumandosi. Tra le mani ho delle uova freschissime, arrivate in un paniere, donate con gioia. Come assaporarle in tutto il loro splendore se non scaldate sotto la cenere, tagliate a metà e scavate con un cucchiaio o facendo la famosa scarpetta col pane, e lasciando il guscio perfettamente pulito? Ecco qui una ricetta semplicissima ma che riporta indietro nel tempo, quando il camino era il centro di ogni casa, il focolaio il ritrovo domestico e le persone, li davanti, senza fornelli o diavolerie moderne, si gustavano cibi genuini, tutti insieme, scaldandosi a vicenda con sorrisi e leccornie contadine.

VOGLIO SAPERLO:
solo io, dopo aver cucinato al barbecue, avvicinandomi e vedendo la brace ancora caldissima, ho voglia di non “sprecarla” e cucinarci ancora qualcosa? E ogni volta non so cosa?
Le uova sotto la cenere, cosi come le patate e altre pietanze assumono un profumo straordinario con questo metodo, perciò perché non sfruttare quel calore per preparare ancora qualche piccolo piatto da mangiare più tardi, magari per cena, mentre facciamo la pennichella sul divano?

SUGGERIMENTO:
l’ideale sarebbe possedere un camino o una stufa a legna. In mancanza si possono utilizzare la cenere e la brace rimasta sul fondo del barbecue quando abbiamo finito di cucinare. Quando è ancora molto calda, si possono cuocere queste deliziose uova, per esempio!

IDEA DIVERSA:
C’è chi rimane ancorato alla tradizione, e usa la brace solo per cuocervi il cibo al di sopra, e magari nemmeno immagina quanti sono i prodotti adatti alla cottura sotto brace. Tra i più conosciuti ci sono sicuramente le patate. Si lasciano con la pelle, spazzolata e ben lavata, avvolte singolarmente nella carta stagnola con un rametto di rosmarino all’interno e poi, il cartoccio ben ricoperto di cenere e brace. Tenerle in cottura per una ventina di minuti circa. Prima di tirarle fuori pungere il cartoccio con uno spiedino di legno per verificarne la cottura: dovrà entrare senza opporre resistenza. Se amate ancor di più il sapore intenso della brace, non mettete la carta stagnola e quando la buccia delle patate sarà secca e l’interno morbido, tagliatele e scavatele con un cucchiaio. Il procedimento è lo stesso anche per le cipolle. Più singolare è il baccalà, che con questo tipo di cottura si manifesta in tutta la sua eccezionalità: va asciugato bene, diviso in pezzetti conditi con olio, aglio, sale e pepe e poi avvolto in un foglio di carta paglia. In trenta minuti sarà pronto per essere gustato.

Divertente e soprattutto che esprime proprio quello che avrei voluto dire io, questo articolo di DISSAPORE, (leggete qui tutto l’articolo). Un sito che adoro per la sua schiettezza, completezza e che ho deciso di riportare:
……..La cottura sotto cenere è per pochi, per quelli che non hanno fretta e che si crogiolano aspettando di gustare il risultato. Al bando i frenetici della cucina, i pratici preparatori di crostate in 10 minuti, i bimbyzzati del risotto espresso……..

Ingredienti:
uova freschissime
un pizzico di sale
un filo di olio extravergine
Ottenere un mucchietto di braci e di cenere ancora calde, disporre le uova con il guscio sopra di essa e ricoprirle con altra cenere e braci. Lasciare cuocere per 5/6 minuti. Farle scivolare fuori dalle braci, tagliarle a metà e gustare con un pizzico di sale e un filo di olio extravergine.
non hai mai cucinato alla trapper?
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Trapper? Senza utilizzo di utensili… un po’ come fanno gli scout? Fantastico no… mannaggia
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yes
mi ha ricordato un po’ quelle uscite: usavamo solo le braci e le gavette per cucinare
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Anche io ho pensato subito alla trapper! Quante gare di cucina sul fuoco!!
Noi avevamo anche la versione ipercalorica delle patate: le aprivamo a metà, facevamo una cavità col cucchiaio che riempivamo con del formaggio, poi stagnola intorno e dopo 20 min circa: patata alla trapper con formaggio fuso!
Per il dolce stessa tecnica: usavamo le mele e sostituivamo il torsolo con del cioccolato.
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😋
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Prova a guardare qui! Non è “trapper” maaa
https://piattoranocchio.com/2019/10/09/patate-abbazie-birre-e-formaggi-trappisti/
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Noo, che cosa fantastica!! Quando si potrà viaggiare di nuovo sicuramente andrò a fare un giro dei monasteri trappisti per provarla!
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Oppure te la prepari tu alla trapper 😉😉
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tempo fa ci mangiavo le patate dolci sotto la cenere ! poi ho demolito il camino e messo una stufa a pellet …. più caldo ma meno gusto 😂😂
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Urca, non ti consiglio di cucinare “sotto” i pellet 😆😆
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😂😂😂😂
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