Il budino, l’inferno di Dante e la liquirizia

Nel cuore della notte, spalanco gli occhi in preda ad un soffocamento improvviso, mi porto le mani alla gola e deglutisco. Un fortissimo dolore di spilli infuocati mi attanaglia, neanche stessi attraversando l’inferno di Dante, e la sensazione di aver un pomodorino a 2000 gradi conficcato nella carotide mi spaventa e mi agita. Realizzo che, quel pizzicore alla gola di ieri, non era una cosa passeggera ma un’avvertimento bello e buono. Mi abbandono alla stanchezza e mi appiattisco sul letto con le braccia a penzoloni; non avevo ancora preso il raffreddore quest’anno, ho passato l’inverno indenne da naso gocciolante e frasi con la D, credevo oramai di averla scampata e invece… Il primo pensiero è il tempo, un mese di maggio indefinito e indefinibile, in auto sudata dalla testa ai piedi, in casa senza un refolo d’aria, poi apro la finestra e una tromba d’aria sbatte e imperversa. Al sole si cuoce, all’ombra ci vuole il piumino. Alla mattina temperature da stalattiti nei denti e a mezzogiorno, gelato e costume. Anche il mio labrador che, al caldo sole primaverile del mese scorso, ha fatto il cambio dell’armadio, riponendo perfettamente lavati e stirati, i suoi peli invernali sul pavimento, ieri sera, guidato da un’indefessa capacità di discernimento, si è presentato dalla porta con in bocca, in fila: un legno per accendere il camino, una coperta di pile per rifare la cuccia, un termoforo caldo da mettersi sulla pancia e una ciotola di acqua calda fumante (perché lui la cioccolata non può!). A questo punto il mio unico desiderio è quello di spegnere quell’ardore e quell’insistente tosse che mi spacca le ossa, e cosa c’è di meglio di un freschissimo budino alla liquirizia che ha intrinseche proprietà di calmante della tosse? Non certo per golosità, mi avvento su di esso, pur vero anche bruttino da vedere, e poi torno a letto stremata ad aspettare l’effetto di questa golosa medicina, in barba al meteo pazzerello, un giorno brutto e un giorno bello.

SUGGERIMENTO:
Ricordatevi che usando il gelificante naturale non otterrete un budino solidissimo (come lo immaginate con la gelatina in fogli, o colla di pesce che avevo inizialmente pensato di usare) ma il sapore talmente “naturale” vi conquisterà a dispetto dell’aspetto visivo. Potete ovviare servendolo in bicchieri o cocotte in modo che possa mantenere la forma!

COS’E’ L’AGAR AGAR:
L’agar-agar è un polisaccaride usato come gelificante naturale e ricavato da alghe rosse appartenenti a diversi generi. Dal punto di vista chimico è un polimero costituito principalmente da unità di D-galattosio.

STORIA:
Chiamata da Teofrasto “radice sciita”, in quanto gli Sciti erano soliti mescolarla al formaggio di latte di cavalla per resistere anche 10/12 giorni senza bere, la liquirizia, contemplata anche da Ippocrate, che la consiglia contro la tosse, era usata da Napoleone per attenuare i dolori allo stomaco che gli si presentavano prima delle battaglie.

QUANTE PROPRIETÀ HA LA LIQUIRIZIA?

Per liquirizia intendiamo sia la pianta che, comunemente, la radice, da cui si ricava un estratto, impiegato per la produzione di caramelle, tisane, infusi o liquori.
Tante le proprietà benefiche: ha effetto calmante sulle infezioni della gola, polmonari e del tratto gastrointestinale grazie alla glicirrizina elimina il muco in eccesso, aiutando a promuovere le prostaglandine e altri fattori che proteggono le barriere chiave dello stomaco; migliora le irritazioni dovute alla tosse, protegge dalle infezioni del tratto urinario, è efficace nei disturbi del fegato, allevia l’eczema e altri problemi dermatologici.
Attenzione però, perché è risaputo che ha il poter di alzare la pressione. E’ dunque fortemente sconsigliata agli ipertesi.

BUDINO FATTO IN CASA CON LIQUIRIZIA E CARAMELLO ALLA CANNELLA
Ingredienti per 6 stampini monodose da circa 80 ml

45 gr di zucchero di canna integrale
8 gr. di liquirizia in codette spezzate 
un cucchiaio di acqua 
10 gr di polvere di agar agar (1 bustina) 
oppure fogli di gelatina da 2 gr l’uno
250 ml di panna fresca
200 ml. di latte intero
2 stecche di cannella

Tritare e sminuzzare il più possibile le codette di liquirizia pura. Se trovate la polvere, meglio, lasciando quelle intere per decorazione. Scaldare in un pentolino lo zucchero, la liquirizia e l’acqua, e lasciare sul fuoco bassissimo fino ad ottenere uno sciroppo non molto denso. Mescolare il latte dove avrete fatto sciogliere la polvere di agar agar e metà della panna fresca liquida ed unirli allo sciroppo poi travasare il tutto in una casseruola. Far prendere il bollore. Montare la panna restante a neve e quando il latte sarà tiepido, mescolare con la panna con movimenti dal basso all’alto, in modo da ottenere una crema omogenea. Spruzzare d’acqua degli stampini monodose e versare il budino, lasciare raffreddare e poi mettere in frigorifero per almeno quattro ore.

Ingredienti per il caramello alla liquirizia e cannella:
6 cucchiai di zucchero semolato
6 cucchiai di acqua
3 cucchiai di polvere di liquirizia
1 cucchiaio di polvere di cannella
1 cucchiaio di riso soffiato integrale

In un pentolino antiaderente sciogliere lo zucchero mescolando la polvere di liquirizia, quella di cannella e l’acqua. Una volta sciolto lo zucchero, mescolare fino ad ottenere il caramello. tenere da parte un cucchiaio che verserete in una tazzina contenente il riso soffiato, mescolando e miscelando bene.

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24 risposte a "Il budino, l’inferno di Dante e la liquirizia"

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    1. Ciao Patti, a me piacciono molto tutti e due questi gusti. La liquirizia di più… 😄 comunque la cannella è solo nel caramello quindi si può omettere senza problemi! L’unica cosa che ho voluto metterlo nel coppapasta e una tolto si è “seduto” 😂😂 era stanco anche il budino 😂😂

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