Linzer torte, alla ricerca delle voci del silenzio

E’ mattina presto, di un giorno non bene definito. Apro gli occhi cercando di riordinare i pensieri sparsi nella mia mente e cammino scalza, in punta di piedi, per non svegliare il mondo attorno a me che sta ancora teneramente dormendo. Adoro le prime ore della giornata, quelle ancora assopite, quelle del risveglio lento. Respiro l’aria frizzante che mi accarezza il viso, mi soffermo in questo silenzio, immobile per non rompere l’incantesimo, in questa totale semplicità di pace naturale. Il cielo è ancora velato e il sole non riesce a raggiungere la terra per scaldarla, una strana sensazione corre lungo la mia schiena, c’è qualcosa di diverso oggi, c’è silenzio si, ma troppo silenzio, uno strano, pesante, inconsueto, innaturale silenzio. Una totale e assoluta mancanza di suoni e rumori. Eppure qualcosa odo, è l’approccio discreto e rispettoso degli animali attorno a me: il frullo d’ali della colomba e il cinguettio del pettirosso, il richiamo della tortorella e lo strusciare della lucertola che cerca il sole, è il suono del vento che si scontra contro i sassi, è il soffio delle ali di una bellissima farfalla che si posa su di un fiore, è la goccia che rimbalza nello stagno al passaggio della pinna felpata del pesciolino rosso. Sento perfino il fruscio del brivido che mi trapassa e il tintinnare dei pensieri nella mia testa. In questa particolare giornata di austerità, sono pervasa da estrema felicità per aver avuto modo di udire le voci che il silenzio ha. Mi pare di rivivere le mie silenziose vacanze estive, nella mia adorata montagna, quando tutti i rumori inutili, come il rombo delle auto, la confusione, il vociare continuo, sono completamente annullati. Una pace per l’anima, una rigenerazione totale. Così è oggi a casa mia e senza proferire parola, con nel cuore una sensazione di felicità assoluta, preparo una torta che ha il sapore della montagna, la fragranza della famiglia, la voce del silenzio.

SUGGERIMENTO:
questa torta è molto particolare, è la torta natalizia per eccellenza perchè è speziata e la farina di grano saraceno le dona un deciso sapore rustico. Deve piacere il sapore delle spezie come cannella e chiodi di garofano. Perciò o l’amate o l’odiate, voi da che parte state?

LA MARMELLATA:
la marmellata adatta a questa torta è di frutti neri di bosco: mirtilli neri e more. L’equilibrio è perfetto, un’altra marmellata come per esempio quella di albicocche sarebbe troppo dolce!

La torta Linzer, originaria della città di Linz in Austria, è molto antica e chiaramente la ricetta originale come sempre è segreta. La particolarità di questo dolce è la sua consistenza: friabile come una crostata ma morbida come una torta di mandorle. E’ una torta che potete preparare anche con largo anticipo perché con il riposo diventa ancora più buona.


Questa torta si conserva a temperatura ambiente sotto una campana di vetro o chiusa in contenitore ermetico fino ad 1 settimana; con il riposo diventa ancora più buona. Si possono usare anche le noci oppure solo mandorle o solo nocciole l’importante è che la dose resti sempre 200 g di frutta secca.

Stampo 22-24 cm
100 g nocciole
100 g mandorle
100 g farina 00
100 g farina grano saraceno 
130 g di zucchero 
1/2 bustina di lievito per dolci (8 g)
1 cucchiaino e 1/2 di cannella
2 chiodi di garofano pestati
1 pizzico di sale
1 limone buccia grattugiata
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 uovo
200 g di burro a temperatura ambiente
350 g di confettura frutti rossi di bosco
1 cucchiaio di latte per spennellare
mandorle a lamelle

Tritare le mandorle e le nocciole finemente a farina . In una ciotola, inserire la farina di mandorle e nocciole, la farina 00 e di grano saraceno, lo zucchero, il lievito, la cannella con chiodi di garofano pestati, buccia grattugiata limone, vaniglia. Mescolare brevemente. Unire l’uovo, il burro a cubetti morbido a temperatura ambiente, mescolare per 1-2 minuti fino ad avere un composto ben amalgamato. Formare un panetto, avvolgere in pellicola alimentare e mettere in frigo per 2 ore. Imburrare ed infarinare uno stampo a cerniera 22 o 24 cm. Stendere 3/4 d’impasto al suo interno ad uno spessore di circa 1,5 cm, alzare leggermente i bordi.

Mettere al centro la confettura lasciando i bordi leggermente liberi, chiudete i bordi verso l’interno. Stendete l’impasto rimasto aiutandovi con un po’ di farina e ricavate tante stelline

posizionarle sulla confettura. Spennellare solo il bordo della torta con poco uovo sbattuto con il latte, ricoprire con mandorle a lamelle. Mettere in frigo mentre il forno raggiunge la temperatura Cuocere in forno preriscaldato a 160° per 40-45 minuti.

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15 risposte a "Linzer torte, alla ricerca delle voci del silenzio"

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  1. Ah…beh…questa è proprio una delle mie super-preferite: potrei fare follie per una fetta di Linzertorte! Ho varie ricette e mi ci sono cimentata più volte, ma la migliore è quella che si mangia direttamente sul posto…nelle Dolomiti. La tua realizzazione stellata è davvero carina! 🙂

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  2. Con tu tu reflexión, no deja claro que el silencio no solo lo podemos ir a buscar al Tíbet para encontrar nuestra alma. Lo tenemos justo detrás de nosotros. Al lado de tus palabras que llenan el espacio vacío que precede a obtener una reflexión de nuestro vivir. Y como bien dices, vamos a escuchar tu silencio matutino y a través de los sentidos, llegaremos a saber como y donde estamos. Y de paso nos regalas esa rica torta para endulzar el paladar.
    Saludos Alessia´
    Manuel

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