Zabaione al Calvados, mele e uvetta, chi più ne ha, più ne metta…

La storia sarà molto breve, perché non c’è una storia. Ho fame, sempre fame, mi sono labradorizzata. Mangiucchio di continuo, a qualsiasi ora e questo non va bene. E’ come se il senso della sazietà, dentro di me, fosse sparito e guardo il mio frigo con gli stessi occhi del labrador quando guarda me, mentre ingoia l’ultimo boccone già pensa che morirà di fame se non addenterà subito del cibo. Ecco qui che ora spilucco del salato immaginando il dolce che mi appresto a fare. Un dolce dolce che sa di dolce molto dolce, penso addirittura che sia troppo dolce ma è buono, molto buono, anzi ottimo. Lo assaporo, lo contemplo, mi delizio e penso, immagino, la pasta al sugo di domani, e via cosi….

COS’E’ IL CALVADOS?
Il Calvados è un’acquavite a denominazione di origine di sidro e di mela, prodotto in Normandia, Francia
IL Calvados è molto apprezzato nei locali con il formaggio normanno di latte vaccino Livarot, oppure con il formaggio Pont l’Eveque o il salame affumicato  Andouillette (prodotto a Cambrai). In Normandia, per tradizione, è bevuto a metà pasto (questa pratica si chiama Trou normand).

STORIA DEL CALVADOS
Il nome del Calvados, è avvolto nel mistero. Nato in Normandia, sembra prendere il suo appellativo da un galeone spagnolo che s’incagliò sulle coste normanne, il quale sembra portasse il titolo di “El Salvador”. Per questa ragione i francesi, vedendolo quale segno di buon presagio per la vittoria della guerra contro la spagna, l’avrebbero scelto per rappresentare il loro distillato. Secondo un’altra teoria deriverebbe invece dal termine latino “Calvados CalvadorAsnelles”, che identificava quell’aria nelle carte nautiche del Settecento. In ogni modo, prima di adottare il termine per come lo conosciamo oggi, il Calvados si chiamava Eau de vie de Cidre. Non è un caso che la Normandia sia l’unica regione francese in cui non viene coltivata al vite, preferendo invece la coltivazione di mele, attraverso una produzione di qualità in voga fin dai tempi di Carlo Magno.

LO ZABAIONE:
Le origini della ricetta si perdono nella notte dei tempi e sono ancora incerte: sembra che una bevanda simile fosse già nota nel 1533, ma in versione fredda, anzi ghiacciata: alla corte di Caterina de’ Medici veniva servita, infatti, una sorta di crema a base di uova, zucchero e vino. Ma un’altra leggenda vuole che a inventare il dolce siano stati i soldati del capitano di ventura Giovan Paolo Baglioni, giunto a Reggio Emilia nel 1471 con pochi viveri a disposizione. Baglioni inviò i suoi uomini a fare scorte di cibo, che tornarono con uova, zucchero e qualche fiasca di vino, ingredienti che vennero mescolati insieme dando vita al primo zabaione della storia. (DA GAMBERO ROSSO)

ZABAIONE EGGNOG E VOV
tutte ricette molto simili ma con qualche differenza:
Lo zabaione ha solo tuorli, zucchero, alcool e si fa scaldare a bagnomaria servendolo caldo o freddo
L’Eggnog dei paesi anglosassoni ha tuorli, albumi montati a neve, panna semi montata, zucchero, cannella e alcool, normalmente servito freddo o leggermente tiepido
Il Vov è una preparazione di base fatta con tuorli, latte, zucchero, alcool e limone che viene conservata e utilizzata come base per esempio del noto Bombardino oppure riscaldato come cordiale liscio

Ingredienti per 3 persone:
3 tuorli
1 mela
30 ml di Calvados
40 gr di zucchero semolato di canna
30 gr di burro
1 limone
30 gr di uvetta
1 foglia di alloro

Mettere a bagno l’uvetta in acqua calda per 10 minuti, nel frattempo sbucciare le mele, e tagliarle in spicchi, bagnarle con il succo del limone per non farle annerire e lasciare da parte. Sciogliere il burro in una padella antiaderente, unire le mele e l’alloro e cuocerle a fiamma vivace per 4-5 minuti. Unire l’uvetta scolata e un cucchiaio di zucchero semolato di canna, attendere un minuto e quando lo zucchero sarà caramellato, spegnere. Togliere l’alloro.

A parte montare i tuorli in una ciotola e unire il poco zucchero rimasto fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Versare il Calvados e montare il composto a bagnomaria per 7-8 minuti, lavorandolo in continuazione con una frusta.  Trascorso il tempo versare lo zabaione in 3 stampi monoporzione e disporre in cima le fette di mela. Spolverizzare di zucchero a velo e passare nel forno già caldo a 250° per qualche minuto fino a che lo zabaione non diventerà dorato.  

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3 risposte a "Zabaione al Calvados, mele e uvetta, chi più ne ha, più ne metta…"

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