Busiate alla trapanese, Cappuccetto Rosso e la vita vera di paese!

 

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Cammino spedita sul largo marciapiede che, tante volte, ho percorso da bambina, con le scarpine scure e le calzine bianche ricamate, e mi sentivo grande a poter camminar da sola, fino al negozio di paese, con ben chiare le raccomandazioni della mamma: non dare retta agli sconosciuti… e se qualcuno, che non conosci, ti ferma, tu grida! Così, se per caso qualche ignaro forestiero, perso per le strade di paese, mi fermava per chiedere un’informazione, si trovava davanti una bambina in preda a strilli isterici, neanche avesse visto i dissenatori di Harry Potter, e spaventato, se la dava a gambe come un gaglioffo, un furfantello! Soddisfatta per aver messo in fuga l’inopportuno sconosciuto, sentendomi più intelligente di Cappuccetto Rosso, proseguivo per la mia strada, smargiassa e orgogliosa! Ora, riavvolgendo il film e vedendo immensi prati che non ci sono più, case antiche oramai scrostate che, ancora lì, mi ricordano il passato, arrivo al negozio di paese e ritrovo il solito chiacchiericcio delle donne come al mercato, rivedo gli occhi felici, dietro al banco, di chi non è lì solo a vendere, ma a raccontare il mestiere atavico di famiglia, che si perpetua da diverse generazioni, come a voler solo un po’ parlare e passare il tempo. Risento voci amiche, nella mia memoria assopite, sorrisi persi e velocemente dimenticati nella fretta che incalza prepotente nei nostri giorni. Il rifiorir della vita di paese, il fermarsi un attimo per non snocciolare, in un sol fiato, un ciao distratto, coccolarsi con qualche vecchio ricordo e alla fine, uscire dal quel negozio con in mano il pacchetto di prosciutto, il latte, il salame dal sapore inimitabile (qui) e un pacco di pasta, come tradizione vuole, di grano vetusto e pregiato, che stasera allieterà la mia tavola, rammentandomi la vita di paese, così bella e così vera.

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CURIOSITÀ’:

«La tumenia, il cui nome deriverebbe da bimenia o da trimenia, è un bellissimo dono di Cerere, una specie di grano estivo che matura in tre mesi. Lo seminano a capodanno fino a giugno ed è sempre maturo alla data stabilita. Non abbisogna di pioggia abbondante, ma di forte caldo; all’inizio la foglia è molto delicata, ma poi cresce insieme col grano e alla fine si rafforza assai. La semina del grano avviene in ottobre e novembre, e a giugno è già maturo.» (Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Sicilia, 1787)

Il grano antico Timilia, è una varietà antichissima di grano duro, estremamente resistente e di semplice coltivazione. Il timilia è oggi ancora coltivato nell’entroterra siciliano, in particolare nelle vallate del fiume Salso Imera meridionale. Con questo grano si prepara il pane nero di Castelvetrano. Se volete saperne di più e siete curiosi come me, leggete qui

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COSA SONO LE BUSIATE:
Simbolo della succulenta e robusta tradizione culinaria siciliana, le busiate trapanesi sono un formato di pasta tipico dell’omonima provincia, a forma di sottili tubi attorcigliati su se stessi.

Busiate con pesto alla trapanese per 4 persone:

500 gr di busiate di grano di timilia
pesto alla trapanese (qui)
acqua
sale

Cuocere le busiate in abbondante acqua leggermente salata, scolarle al dente e condirle con il pesto alla trapanese.

 

 

 

 

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2 risposte a "Busiate alla trapanese, Cappuccetto Rosso e la vita vera di paese!"

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