Capita anche a voi che, mentre cercare di esprimere un pensiero, non vi escano le parole?
Io spesso e volentieri mi ritrovo nella testa una parola, che so perfettamente, ma che non scende e non arriva in bocca, rimane appesa tra i denti, fin sulla punta della lingua ma non esce, incastrata tra la visione di ciò che è veramente, e la pronuncia muta di un vocabolo completamente dimenticato. Una nebbia assurda tra il pensare e il dire. E mentre cerco disperatamente di finire la frase ed andare avanti col discorso, irrompe di corsa, quasi a precipitarsi senza freno alcuno, un altro vocabolo che non ha nulla a che vedere con quello che sto dicendo! Probabilmente è una parola incastrata del giorno prima che finalmente si è liberata, ma fa la sua comparsa sulla lingua, nel momento e nella frase sbagliata! “Sai…” dico spigliata in un discorso tra amiche “io non sono capace a cucinare col microonde, lo utilizzo solo per fare… fare…. ehm fare…” (panico – nebbia – nulla – vuoto) e mi esce……. “per fare le fotocopie!!!!“
Ecco e svengo basita tra gli sguardi allucinati che si interrogano…
Oppure mi capita che non mi venga il nome di un dato oggetto e mi si mischino le parole a formane altre di senso non compiuto affatto! “Passami il … il … il…” e niente, nebbia, gesticolo, penso non è boccettino, no è il cestino, e mi sforzo ancora, no forse barattolino… e la parola esce senza permesso alcuno senza senso cade lì e non faccio in tempo a fermarmi: “passami il il cestolino!”
Cestolino ???? Ma la cosa bella è che i miei uomini oramai hanno capito tutto del mio nuovo linguaggio così che il cestolino, senza batter ciglio arriva diretto nelle mie mani in pochi secondi. Sarà stata l’indiscutibile e desiderata voglia di questa meravigliosa panna cotta ai mirtilli a fare da traduttore simultaneo?

Il cestolino è il cartoncino della panna fresca che era nel frigo e mentre preparavo lo zucchero e la gelatina mi sono girata chiedendo a mio figlio che per caso passava dalla cucina di passarmi il cestolino. Come lui abbia capito in quell’istante di aprire il frigo e passarmi la panna rimane tutt’oggi un mistero. Non sa spiegarselo nemmeno lui!

STORIA:
le origini della panna cotta sono incerte, sui libri di ricette si legge che si tratta di un dolce tradizionale piemontese, la cui data di nascita viene fatta risalire agli inizi del ‘900 dove sarebbe stato cucinato per la prima volta da una signora ungherese nelle Langhe. Le prime attestazioni le abbiamo solo negli anni Sessanta quando Ettore Songia, chef stellato al ristorante cuneese de “I tre citroni”, fu il primo a mettere su carta la ricetta come la conosciamo oggi. Nel nord dell’Europa, invece, i libri di ricette le attribuiscono origini molto più antiche, che vengono fatte risalire addirittura al Medioevo. In Danimarca, Ungheria e Francia si possono trovare preparazioni molto simili al nostro dessert piemontese. Il danese Moos Hwit è un dolce al cucchiaio identico alla panna cotta: nei ricettari si legge che la ricetta più antica è stata scritta da Henrik Harpestræng, botanico e medico danese morto nel 1244.

I DIVERSI NOMI DELLA PANNA COTTA:
Il Krémes (pronunciato crè-mesci), uno dei dolci piú amati dagli ungheresi, non è altro che una specie di panna cotta racchiusa fra due croste di pasta sfoglia che poi viene tagliata a cubetti. Ricorda il nostro “diplomatico” con la farcitura di crema pasticcera.
Il Blanc Manger è un dolce francese comunemente fatto con latte o panna e zucchero addensato con gelatina, amido di mais o muschio irlandese (Chondrus crispus, una specie di alga rossa fonte di carragenina, una gelatina di largo uso alimentare, medicinale ed industriale), spesso aromatizzato con mandorle.

SUGGERIMENTO:
Per sformare la panna cotta dagli stampini senza che perda la forma, passate sotto l’acqua calda lo stampino e sformate battendo sul piatto da portata. Stessa cosa si può fare se avete utilizzato uno stampo unico grande.

CURIOSITA’
Differenza tra budino e panna cotta. Entrambi sono dolci al cucchiaio, morbidi e vellutati, ma con ingredienti diversi. La panna cotta, è preparata con latte, panna, zucchero, vaniglia e colla di pesce (o albumi) e viene ricoperta, generalmente, con del caramello o cioccolato o frutti di bosco. La ricetta originale non prevede l’uso della gelatina, quindi senza colla di pesce, tuttavia, data la diffusione di questo ingrediente, è comunemente accettata anche la versione di panna cotta con gelatina.
Il budino, invece, è un dessert preparato con latte, tuorli (assenti nella preparazione della panna cotta), zucchero e, solitamente, amido di mais.

Ingredienti per 4 stampini da 150ml
500 ml panna liquida fresca
100 ml di latte intero
100 gr di zucchero semolato
8 gr di gelatina o 4 fogli
1 bacca di vaniglia
250 gr di mirtilli neri
un cucchiaio di miele di acacia
50 ml di panna da cucina
Ammorbidite la gelatina con qualche cucchiaia di acqua fredda di frigo

In una casseruola versare la panna, il latte, la bacca di vaniglia, lo zucchero e far scaldare a fuoco lento, girando sempre con una frusta a mano finché non si è sciolto lo zucchero

Far raffreddare il composto per circa 5 minuti in modo che sia tiepido, aggiungere la gelatina ben strizzata dall’acqua e girare con la frusta molto bene, fino a che la gelatina non sia completamente inglobata

Versare la panna negli stampini che avete scelto. Si può optare anche per uno solo grande da circa 600 ml


Lasciar raffreddare in frigorifero per almeno 6 ore. Nel frattempo, lavare ed asciugare i mirtilli neri. Tenere qualche mirtillo intero da parte e mettere gli altri in una casseruola. Portare sul fuoco basso aggiungendo un cucchiaio di miele e la panna da cucina. Far sobollire per 5 minuti. Passare il tutto con il mixer ad immersione ottenendo una crema di un colore straordinario.


Al momento di servire, rovesciare gli stampini e far scendere la panna cotta in un piatto. Decorare con la salsa di mirtilli e qualche mirtillo intero. La panna cotta è buona se non è troppo fredda quindi tiratela fuori dal frigo un’oretta prima di servirla. In alternativa potete lasciarla molto fredda, ma scaldare la salsa di mirtilli e versarla sopra calda. Farà un contrasto straordinario!
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Foto incantevoli, anche dalle mie parti di usano mirtilli, siamo abbastanza affini geograficamente e culturalmente 🙂
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Mirtilli selvatici magari ?? Li adoro!!! Questi sono comperati ma d’estate in montagna vado a raccoglierli è li cucino anche con la carne!!! 😍
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Tipico della cucina tedesca. Una volta a Starnberg in Baviera, in un locale davvero carino, c’era stinco ai mirtilli, uno sballo
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Grazie per il complimento sulle foto…. ne sono molto orgogliosa. Mi sono impegnata molto più su quelle che sulla ricetta !!! Grazie di averlo detto !!
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Buoooona! In Finlandia vendono uno zucchero che contiene già l’addensante, per cui è un giochetto farla. Buona serata.
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Ciao Luisella!! Zucchero con addensante? Lo vorrei trovare pure io… non amo la gelatina ma senza ho provato mille volte e la panna cotta non mi esce 🤷🏼♀️
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Ti diro’ di piu’: ce ne sono di due tipi, uno piu’ potente molto adatto alla panna cotta con addensante e uno per le marmellate con pectina. Danno ottimi risultati…
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Che buona la panna cotta, 😋. Non l’ho mai provata con la salsa ai mirtilli ma essendo un frutto che mi piace moltissimo dev’essere sicuramente buonissima.
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🤗 grazie!
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🤗. Buona domenica.
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I know what I’m going to cook next week. Thank you so much for giving inspiration! 🤗
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Evviva!! Yuppies!! 🤗
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☺️🤗
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