Patatine Noemi e la nonna ballerina

Un rito, che negli anni si è tramutato in piacere, un gesto, che non pareva nemmeno importante nella mente spensierata di una bimbetta. La mamma mi raccomandava, quasi fosse un obbligo di buona educazione, di passare, appena finita la S.Messa della domenica, dalla nonna, per un saluto, in quella vecchia casa, con le scale in sasso e la porta sul quel ballatoio in comune, dalla ringhiera di ferro arrugginito. Sembravano essere così importanti, per la nonna, quei pochi minuti in cui i miei occhi incrociavano i suoi, scuri e sinceri e il mio sorriso si intrecciava alle sue labbra sottili sempre felicemente incurvate. Ero così piccola da non capire, ero così ingenua da non pensare che, puntualmente, lei preparava nella sua mitica padella di ferro, una leccornia, guarda caso, sempre la domenica mattina e, chissà come mai, già pronta proprio nell’istante in cui io aprivo la porta. La nonna era sempre di spalle, seduta sulla sua sedia davanti alla finestra, col suo solito vestito nero a fiorellini rossi, i capelli d’argento raccolti in un morbido chignon e fingeva, ogni volta, la sorpresa nel vedermi. La nonna, che per un motivo allora a me sconosciuto, da quella sedia non si alzava quasi mai e se lo faceva, pareva una sofferenza, un gran dolore che mi attraversava gli occhi e mi si inchiodava in testa, quasi lo sentissi anch’io. Era una sarta bravissima, cuciva tutto il giorno, ricamava e ricordo che mi aveva confezionato bellissimi vestitini per le mie bambole, di cui ero estremamente orgogliosa perché nessuno al mondo li possedeva così. La nonna, che sorrideva sempre, che voleva le raccontassi le mie marachelle di bimba maldestra e pasticciona, e quando rideva era come ballasse, si muoveva sgraziatamente su quella sedia e io le guardavo la pancia traballare su e giù, e più io ridevo, più lei ballava. Poi tornava seria, si alzava a fatica e avvicinandosi alla sua padella e a quel profumo meraviglioso di patate, mi proponeva, con candida voce: vuoi assaggiarne qualcuna? La risposta era scontata, impossibile resistere a quelle fantastiche patatine, parevano chicchi d’oro, perfetti nella forma, fragranti e morbidi, tutti raccolti in quella grande padella. Una tirava l’altra e lei rideva, mentre guardava me ingorda, bruciacchiarmi i polpastrelli e la lingua, ingoiando senza ritegno, una dopo l’altra, quelle patatine, che indubbiamente erano le più buone del mondo.

QUALCHE IMMAGINE DI VILLA GUARDIA :
le prime sono meravigliose foto di FRANCO SAMPIETRO, poi ci sono alcune immagini aeree prese da google, alcune sono mie foto della natura intorno a me e infine la casa della mia nonna Noemi.†

SUGGERIMENTO:
non so se definirla una vera ricetta, in fondo tutti sanno tagliare le patate e cuocerle in padella. Di sicuro nessuno, dico nessuno, ne sono certa, riuscirà mai a preparare le patatine più buone del mondo della mia nonna Noemi. Potete provarci ma non ci riuscirete mai. Mi dispiace!!

CURIOSITÀ’:
Alzi la mano chi, rinuncerebbe a tante altre verdure ma non alle patate! Al forno, fritte, bollite, in purè, sono golose, sostanziose e confortanti e sono i tra i cibi più versatili e più amati in ogni luogo e ad ogni età. Lo sapevate che le patate fanno anche bene? Sono ricche di sostanze essenziali per la salute. L’unico problema è che queste ultime siano in maggior numero nella buccia, che noi scartiamo sempre. Avete mai provato a mangiarla? È buona e saporita, e in alcune ricette aggiunge un prezioso tocco particolare. A Roma per esempio la buccia fritta di patate è un piatto da ristorante!

PROPRIETÀ’:
Contengono potassio, fondamentale per l’idratazione e la regolazione della pressione, ben 4 volte il contenuto di una banana (frutto noto per essere una riserva di potassio). Sono ricche di fibre, che danno senso di sazietà, aiutano l’intestino e una patata di medie dimensioni contiene circa 7 grammi di fibre. (Sbucciandola le fibre si riducono a meno di 1 grammo). Sono una fonte preziosa di vitamina C, per le difese immunitarie e ha note proprietà antiossidanti. Garantiscono un considerevole apporto di manganese, un oligominerale che svolge numerose funzioni cataboliche: attiva alcuni enzimi ed è importante per l’elaborazione di proteine e carboidrati. Hanno un alto contenuto di vitamina B6, che ha una funzione fondamentale per la salute dei sistemi cardiovascolare, digestivo, immunitario, muscolare e nervoso. E non fanno ingrassare! Certo, sono ricche di carboidrati ma pensate che 100 grammi di patata contengono solo 70 calorie. Il problema sta nel fatto che questi tuberi hanno un incredibile potere assorbente e portano ad abbondare con i condimenti.

Ingredienti per 3 persone:
700 grammi patate novelle
una noce di burro (la nonna usava solo quello!)
rosmarino
sale

Scegliere delle patate sane e rustiche, possibilmente acquistate dal contadino e non nei supermercati. Devono avere ancora la terra ed essere piccole. Lavarle e pulirle da ogni impurità. Le patate novelle hanno la buccia sottilissima, e sarà normale, strofinandole, che alcune si spelleranno un pochino. Tagliare a dadini piccoli e regolari. Mettere una grande padella sul fuoco, sciogliere il burro, una noce generosa e quando sarà schiumoso, tuffare le patate che dovranno essere in un solo strato e mai sovrapposte. Unire anche due bei rametti di rosmarino. Aspettare qualche minuto e poi con movimenti veloci, girare le patate facendole dorare da tutti i lati. Saranno pronte quando vedrete formarsi la crosticina sulla buccia. Servirle calde e ancora sfrigolanti, senza tamponarle, con un pizzico di sale.

LA MITICA PADELLA DELLA NONNA NOEMI, UN RICORDO DA CONSERVARE CON GRANDE AMORE
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34 risposte a "Patatine Noemi e la nonna ballerina"

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