Crumble di pandoro e mele al brandy, e si salvi chi può! (2 parte)

…(continua) mentre impreco, scivolo e corro per il corridoio per andare a vestirmi che oramai è tardi, schiaccio la coda a quella povera, piccolissima, invisibile, montagna di labrador che si è mimetizzata nell’unico punto buio della casa, gridando di spavento io e di dolore lui. Al lavoro inverto gli anni, e storno un documento di una mia collega che, ignara, non trova più il lavoro fatto. Riparato subito mi rimane da capire come abbia fatto, probabilmente la crema negli occhi sta ancora facendo effetto. Indispettita dal telefono che continua a suonare, alzo maldestramente la cornetta portandola con la forza sovrumana, direttamente sulla mia arcata occipitale, con conseguente dolore insopportabile e grido soffocato. Fino ad arrivare a casa, la sera e bruciare, anzi carbonizzare le patatine (vedi articolo precedente). Ora, a sapere che tutto ciò è stata la conseguenza del semplice gesto di alzarsi col piede sbagliato, senza per altro ancora capire quale è il mio, credo che da domani starò attentissima a scendere dal letto a piedi pari, nella mera convinzione di confondere almeno un pò il fato. Nel frattempo, addolcisco la mia vita, e quella dei miei cari con le ultime briciole di pandoro, creando un dolce favoloso, sfizioso e soprattutto da preparare un tre mosse veloci e semplici, immaginando la prossima giornata al grido: si salvi chi può!

SUGGERIMENTO:
lo zucchero di canna servirà a caramellare il vostro pandoro, formerà quella crosticina dorata che assomiglia a quella presente sulla crema catalana (per darvi un’idea). State quindi molto attenti al vostro forno per ottenere la giusta coloritura.

LE MELE:
potete utilizzare ogni tipo di mela, l’unica accortezza sarà quella di lasciare i pezzetti irrorati di limone, zucchero e cardamomo per almeno mezzora, poi di scaldarli nel forno da soli senza il pandoro sopra in modo che rilascino il loro succo saporito.

ACCOMPAGNAMENTO:
Per accompagnare questo dolce nulla si sposa meglio di un bel ciuffo di panna montata fresca, non zuccherata, visto che già il resto è molto zuccherato. Oppure, una pallina di gelato fiordilatte, che ne dite?

IL BRANDY:
Brandy è il nome generico dell’acquavite ricavata dalla distillazione del vino, dopo un periodo di invecchiamento in botte. In alcune zone l’acquavite di vino riceve una denominazione d’origine legata al territorio di produzione (Armagnac, Cognac). Gli olandesi nel XVII secolo erano i più attivi mercanti di vini e di spiriti, e si rifornivano lungo le coste atlantiche, dalla Francia al Portogallo, per esportarli in Inghilterra e in tutto il Nord Europa. Le prime testimonianze letterarie del termine Brandy risalgono al 1622: nella commedia inglese Beggar’s Bush attribuita a John Fletcher si leggono le parole «Buy brand wine»

Ingredienti:
pandoro o scarti di pandoro (vedi rotolo al pandoro)
2 mele abbastanza grosse (per me Ambrosia)
3 cucchiai di zucchero di canna
1 bicchierino di brandy
1 limone
un cucchiaino di polvere di cardamomo (facoltativa)

Tagliare le mele in tocchetti non troppo piccoli, piu o meno come una nocciola, se vi piace lasciate pure la pelle, ben lavata e asciugata. Irrorarli di succo di limone, un cucchiaio di zucchero di canna e la polvere di cardamomo. Mescolare bene e lasciar marinare almeno mezzora. Accedere il forno alla massima temperatura. Tagliare a cubetti, anche irregolari, il pandoro e bagnarli con il brandy. Trascorso il tempo, distribuire le mele con il succo che si è formato, sul fondo di 2 o 3 cocottine da forno, e passarle nel forno caldissimo per 5/6 minuti.

Toglierle e cospargere di cubetti di pandoro impregnato di brandy, zucchero di canna abbondante e passarle sotto il grill del forno. Controllare che si caramelli il tutto senza bruciare. Servire caldo o tiepido con panna montata o gelato.

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6 risposte a "Crumble di pandoro e mele al brandy, e si salvi chi può! (2 parte)"

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