L’aMMiamatriciana nel vento mischiato di sentimenti!

Oggi sono parecchio confusa. Un fortissimo vento, mai come in questi ultimi giorni, che la mia memoria ricordi, soffia cosi violentemente e insistentemente. Al mio risveglio, questa mattina, avevo tutto talmente confuso che l’unica mia certezza è aver pensato: respiro? Si! Per fortuna sono viva…. Le mie sensazioni sono tutte mischiate assieme ai miei pensieri, alle mie ossa e alla mia pelle. Non capisco se sono felice o arrabbiata, non so nemmeno se sto bene o male, se avverto dolore o sono insensibile. Dentro di me, acqua e fuoco si mescolano, ghiaccio e sole sono un’unica cosa, terra e cielo non hanno confine, e un gran pasticcio di parole e umori escono alla rinfusa allegramente terrorizzati. Mezzo corpo si dirige in cucina per fare colazione e l’altra metà in bagno a lavarsi la faccia, mi sento un minestrone al profumo di briosce e acciughe che mi ribalta e mi intontisce. Mentre il vento continua ad impazzare e sputacchiare gocce di pioggia, ora minuscole come spilli, ora secchiate d’acqua violente, cerco disperatamente di mettere insieme qualche pezzo e di sopravvivere fino a sera, in balia di questo schizofrenico meteo. Nonostante io voglia dirigermi da una parte e il vento mi spinga dall’altra, ritrovo fortunatamente la retta via, di casa, e nelle quattro mura della mia dolcissima alcova, aggiusto alla bell’e meglio il puzzle di me stessa e sbatacchio, mischio e impasto assieme alle idee, al vento e ai sentimenti, una pasta all’AMMIAmatriciana che soddisfa subito i nostri palati irrequieti.

CURIOSITÀ:
La ricetta originale dell’amatriciana è fatta di pochi, semplici ma fondamentali ingredienti. Questa ricetta è stata recentemente tutelata dal Comune di Amatrice con un marchio di origine. L’amatriciana è figlia di un’altra ricetta delle terre laziali, la famosa pasta alla Gricia, conosciuta anche come cacio e unto. Ha praticamente gli stessi ingredienti, con l’esclusione del pomodoro. Un sugo alla Amatriciana in bianco, l’unto del guanciale condirà la pasta.

SUGGERIMENTO:
Io ve la propongo in modo molto semplice, e a volte ammetto di non seguire la tradizione perché, quando non trovo il guanciale, utilizzo, senza remore, la pancetta pepata del Salumificio Gini che è una specialità senza eguali! Bisognerebbe anche, nella ricetta originale, sfumare il guanciale ben rosolato con mezzo bicchiere di buon vino bianco secco. Ecco perché, omettendo e scambiando non posso proprio chiamarli “bucatini all’amatriciana” ma, per voi, Spaghettoni all’ aMMiamatriciana!

400 gr di spaghettoni Rummo
100 gr di guanciale o pancetta pepata
75 gr di pecorino semi stagionato
350 gr di pomodori san marzano
1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
sale
pepe (da omettere se si utilizza la pancetta già pepata)
peperoncino in polvere

Tuffare i pomodori in una pentola di acqua bollente e dopo pochi minuti scolarli e spellarli. Passarli nel passaverdura ottenendo una crema morbida ma grossolana. Mettere il guanciale in una padella (se di ferro, meglio) tagliato a pezzetti. Lasciarlo rosolare per bene, spolverare di peperoncino. Aggiungere la passata di pomodoro e lasciarla cuocere per almeno un’oretta. Aggiustare di sale. Questa operazione potete farla in anticipo e tenere il sugo da parte per condire la pasta all’ultimo momento. Cuocere gli spaghettoni al dente in acqua leggermente salata, tuffarli nel sugo, mettere il pecorino e mescolare vigorosamente fuori dal fuoco. Servire caldissimi con un filo di olio extravergine, qualche foglia di basilico fresco e una grattugiata di pecorino.

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9 risposte a "L’aMMiamatriciana nel vento mischiato di sentimenti!"

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