Tofu fritto, ma chi l’avrebbe mai detto? (1° parte)

No no no e poi ancora no. Non so perché, dove, come… ma quel pezzetto di tofu che mi è finito tra i denti anni fa mi ha fatto davvero odiare questo strano, inconsistente, insapore cubetto di cibo. Per tantissimo tempo mi sono rifiutata di mangiarlo, non volevo nemmeno sentirlo nominare fino a quando, volente o nolente ho dovuto procurarmene un panetto per una ricetta che dovevo imparare a cucinare in un corso di cucina. Povera me, mi son detta disperata, dovrò cacciarlo giù a forza. Mi reco al solito supermercato, ma ho dovuto chiedere dove potevo trovarne un panetto, il più piccolo possibile. La commessa mi indica una anta semi aperta del frigorifero, facendo spallucce mi sussurra che è finito e che ne è rimasto un solo tipo, affumicato. Strabuzzo gli occhi immaginando come un simile prodotto possa finire e mi dico certa che, probabilmente, ne smerceranno talmente poco da non essere rimpiazzato di frequente. Con il mio, non gradito pacchetto torno a casa. La mia fantasia inizia a correre veloce, lo provo, lo cucino, mi straconto…l’ho mangiato!! Mi è piaciuto!!! Chi l’avrebbe mai detto! E pure mi piace tanto da ricomprarlo e ancora e ancora! Dunque….è chiaro che non potrà mai diventare l’ingrediente principe della mia dieta ma se capita, ben venga! Mi piace davvero!

Nella ricetta avevo preparato il Kitsune Udon, pasta in brodo con tofu fritto, ma l’idea di mangiare solo il tofu e semplicemente fritto mi ha stuzzicato. Cucinarlo cosi è davvero semplice e con la panatura di pane panko non è nemmeno unto!

Come ogni cibo, la qualità è molto importante. Anche per il tofu ci sono prodotti industriali prodotti su larga scala che non sono un granché e prodotti più scelti e selezionati che hanno invece un loro perché. Nella catena NaturaSi io mi trovo bene, il tofu marca Taifun personalmente è il migliore. Qualche supermercato ora vende il tofu ma le marche presenti sono decisamente scarse.

Esistono principalmente due tipi di tofu: il tofu morbido o setoso o vellutato e il tofu compatto che può essere al naturale o affumicato o con semi di sesamo. C’è anche al basilico, al pomodoro, alle olive, agli spinaci. Il tofu morbido è più delicato e si scioglie facilmente, perfetto per frullati, salse o dolci, mentre il tofu compatto è più adatto per tagliarlo in fette o cubetti e cuocerlo in vari modi. Il tofu può essere cucinato in forno, alla griglia, in padella, impannato e fritto, può essere utilizzato anche in zuppe, curry, wok, insalate e ramen. GUARDATE QUI NATURA SI

FRITTURA NEL PANE PANKO: Il pane panko è un tipo di panatura giapponese oramai sulla bocca di tutti. E’ pane bianco in cassetta, sbriciolato e passato nella fecola di patate, poi cotto nel forno a bassa temperatura. Gli ingredienti fritti nel panko risultano leggeri e croccantissimi, non assorbono olio e sono deliziosi.

Ingredienti:
un panetto di tofu affumicato al legno di faggio (oppure bianco)
olio di semi di arachidi
pane in cassetta senza crosta
1 cucchiaio di fecola di patate

Frullare la mollica con un mixer dando colpetti di lama ma senza scaldarla troppo. Lasciarla molto grossolana. Versarla in una teglia grande, creando uno strato uniforme e piuttosto sottile, spolverizzare di fecola di patate e amalgamare. Tostare in forno ventilato a 100/120 ° per circa 10 minuti. Quando sarà ben asciutta, lasciarla raffreddare e una volta croccante rimetterla nel frullatore per ottenere una consistenza leggermente più fine ma non troppo! Preparare il panetto di tofu tagliandolo a metà e poi dividerlo anche in spessore (sempre a metà) solo se lo spessore è molto alto, altrimenti no, in modo da ottenere 4 rettangoli. Impannarli nel pane panko bene su tutti i lati e friggerlo in olio di arachidi. Si può mangiare cosi o servito con una salsina agrodolce e semi di sesamo

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