Filetto di molo, fin che la barca va….

…non si può lasciarla andare, ora. Non si può. Non si può dire “tanto ce la farò” se non si fa qualcosa perché questo possa davvero accadere. Non si può lasciar andare il proprio animo nello sconforto, serve a poco o nulla, ma non si può nemmeno avere pensieri strafottenti perché nessuno è immune. Non si possono scaraventare lacrime a vanvera, piangere finché non si hanno più forze, è inutile, è futile, è infantile. Così come non si può dire: era meglio fare, era meglio dire. Il passato non si cambia, è immodificabile nel tempo, e si può camminare guardando solo avanti, altrimenti si inciampa, si rischia di cadere e perdere tempo prezioso. Bisogna, ogni giorno, lasciarsi alle spalle qualsiasi cosa oramai accaduta, che sia essa bella o brutta, difficile o facile, e ripartire da ciò che resta, costruendo sempre qualcosa di nuovo. Il futuro è fra un minuto e il passato è il minuto trascorso, ecco perché il presente è così importante! Mentre le mie elucubrazioni sul senso della vita si fanno sempre più profonde, non ho tempo di “studiare” come cucinare questo strano pesce mai sentito, visto di sfuggita al banco del fresco. Il nome insolito mi ha attirato e l’istinto mi ha portato a cuocerlo impannato e fritto, croccante e semplice, così che …fin che la barca va…noi restiamo qui e lei, lasciamola andare!!!!

SUGGERIMENTO:
Fritto, cotto a vapore o in brodetti di pesce è un tipo di pesce molto buono dal sapore particolare. Privo di spine può diventare un simpatico finger food o street food come ci piace tanto! Non è un’idea super?

MOLO O MERLANO:
è un pesce che si può gustare tutto l’anno ma se lo preferiamo di provenienza italiana, lo dobbiamo acquistare in autunno e in inverno quando viene pescato nella zona di Chioggia. Può raggiungere una lunghezza massima di 70 cm anche se viene pescato quando è più piccolo perché si adatta meglio alla frittura. Viene usato nelle zuppe di pesce e cotto al forno.

immagine presa nel web

Il molo ha un ricco profilo nutrizionale, i suoi valori sono molto simili a quelli del nasello. Le sue carni sono morbide e delicate, povere di grassi e ricche di proteine ad alto valore biologico. Sono molto digeribili e di conseguenza preferite per l’alimentazione in tutte le fasce di età: adulti, anziani e bambini. Il merlano contiene Vitamine, sali minerali e Omega-3

CURIOSITA’:
Il pangrattato è sostanzialmente di due tipi: bianco e biondo.
Il pangrattato bianco si ottiene grattugiando la mollica di pane raffermo, passandola al setaccio e lasciandola poi seccare. È il più consigliato per l’impanatura dei fritti, ma non dura molto a lungo.
Il pangrattato biondo deriva dalla la crosta e si conserva anche per qualche tempo, se chiuso ermeticamente, ed è il più adatto per gratinare.
Ne esistono inoltre diverse tipologie aromatizzate alle erbe.

STORIA DIVERTENTE:
La leggenda vuole che la dolce ninfa agreste Driope generasse Pan, bellissimo, ma soprattutto buonissimo bambino. l mostro Tifone (o Tifeo), volendosi vendicare della morte dei figli (i Giganti), tentò di conquistare il Monte Olimpo. Al giovane Pan fu consigliato di trasformarsi in capra, ma la sua bontà non riuscì del tutto a fargli fare una cosa che pensava fosse malvagia. La sua trasformazione rimase quindi incompiuta e Pan diventò mezzo caprone col busto di uomo. Pan scoprì il lato brutto della vita; si nascose nei boschi e incominciò allora a diventare arcigno, dispettoso e ad abbandonare la sua bontà. La madre Driope commossa da questa triste sorte pianse e, con le lacrime e un po’ di farina, fece un impasto che trasformò Pan in una grande statua a cui tutti potevano cibarsi. Col tempo la statua diventò durissima e si pietrificò. Il mostro Tifone deluso dalla sconfitta nella conquista dell’olimpo, per fare uno sgarbo a Zeus, un giorno vide la statua di Pan e con i centomila artigli delle sue ali di pipistrello, incominciò a grattare la statua di Pan fino a ridurla a una montagna di piccoli granelli. La Ninfa Aturas innamorata di Pan, corse da Zeus piangendo e dicendogli appunto che Pan era stato grattato.

Ingredienti:
500 g di moli freschi
farina di riso
pangrattato integrale
sale rosa
olio per friggere (e un cucchiaio di strutto facoltativo)

Preparare due ciotole, una con la farina e una con il pangrattato, lavare e tamponare (non troppo) i filettini e passarli prima nella farina poi nel pangrattato. Far scaldare l’olio con lo strutto e friggere i filetti finché non saranno ben dorati. Servirli caldi con sale rosa grosso

2 risposte a "Filetto di molo, fin che la barca va…."

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