Le lunghe serate d’estate sono meravigliosamente rilassanti, si cena all’aperto e si fanno duecento chiacchiere in perfetta sintonia! Nella mia mente schematica e organizzata, preparo scrupolosamente la mia tavola, penso a lucine e candele profumate alla citronella, posiziono piatti, posate, ciotole e ammennicoli vari, conscia della raffinata perfezione che intendo mantenere. La carne per la grigliata è perfettamente in fila, militarmente disposta in base alla cottura, e finalmente suona il campanello. Si presentano festanti gli amici, che arrivano con le mani piene, e mentre li accogli alla porta, entrano prima: bottiglie di vino, teglie di tiramisù e sorrisi dirompenti e dopo, nascosti dietro a tutto ciò, vedi i loro visi raggianti, gioiosi e impazienti di trascorrere la serata in compagnia. Arrivata però, un’inaspettata ospite in più, viene accolta a braccia aperte facendola sedere in un angolo del tavolo, con il fievole intento di farla sentire a proprio agio. La vedo appollaiata in precario equilibrio, e con una grazia cavernicola, le scaravento al volo un piatto sulle ginocchia, con tovagliolo svolazzante e le sistemo un bicchiere raffazzonato in mano guardandola con sorriso disarmante! Intanto i miei ospiti stanno lottando contro uno sciame impazzito di zanzare e mi accorgo che le candele si sono spente tutte! Mentre istericamente le riaccendo, sento un brusio dal forno e, sconvolta, mi salta in mente che l’aperitivo sta bruciando! Agguanto la teglia rovente, ustionandomi le dita, inciampo nel tappeto, finendo con il gomito sul tavolo e produco un suono strozzato da gallina dal collo tirato. Mantenendo una fintissima calma irritata, esco dalla cucina con espressione impassibile sul viso, di chi rassicura che nulla è successo, e inizio a fare battute mostruose tanto per spezzare l’angoscia. Mentre servo, vedo la dolce inaspettata ospite sempre rannicchiata sul trespolo che mangia in religioso silenzio… ma con le mani! Sventuratamente non le avevo fornito le posate e lanciandole una forchetta che si infilza direttamente nel filetto, con precisione degna del miglior Guglielmo Tell, scoppia una risata sonora che inonda tutto il giardino. Nonostante la tragicomica scomparsa della mia sognata perfezione, rimane la cosa più importante: la felicità di una allegra serata in compagnia!
(dedicata ai miei vicini davvero speciali e alla dolce amica di Gemma!)
Per una buona grigliata di carne, la carbonella deve essere molto molto calda. Vi consiglio di accenderla almeno 1 ora prima di iniziare a grigliare e se è possibile utilizzate il “camino” che vi aiuterà ad accenderla in modo impeccabile. Si possono cuocere le pietanze sulla pietra ollare oppure direttamente sulla griglia.
Le costolette di agnello impiegano pochissimo a cuocere, si possono lasciare al naturale oppure cospargerle di un trito di erbe aromatiche pan grattato e olio.
Il filetto alto 3 cm va cotto a vista circa 2 minuti per lato se si vuole al sangue oppure poco meno di 3 minuti se si vuole più cotto
La costata fiorentina da 1 kg invece impiega almeno 6/7 minuti per essere perfetta!
Ottimi alla griglia sono: la salsiccia a metro, la salamella, la coppa e gli spiedini
Carni bianche come pollo e tacchino rimangono invece molto asciutte, sarebbe meglio marinarle. Una marinata è composta normalmente da tre tipi di ingredienti: acidi (ad esempio vino, birra, aceto o succo di limone), olii (il migliore è quello extravergine d’oliva) e aromi (spezie ed erbe).
Alcune idee possono essere:
Per il pollo:
– marinato nel latte di cocco per 3 ore e poi cosparso di zenzero in polvere.
– marinato in succo d’ananas, salsa di soia, 1 cipolla gialla tritata, zenzero grattuggiato, olio di sesamo, aglio tritato, zucchero di canna e succo di limone.
Per il tacchino:
– marinato in una salsa con succo di limone, aceto di mele o vino bianco, aceto balsamico e alcune erbe aromatiche come rosmarino e timo
– marinato in succo d’arancia, limone ed olio evo, coriandolo sminuzzato, peperoncino piccante tritato con i semi, aglio tritato, cumino in polvere e sale grosso.
Immancabile è l’innaffiatura con la birra che dona un sapore deciso ma ricordate che il manzo, che sia filetto, costata, entrecote, fiorentina o picanha, non si abbina quasi mai alle Ale delicate. Le birre devono avere una personalità ben delineata. Non che debbano sovrastare le bistecche ma non devono nemmeno essere sopraffatte!
Buona grigliata in compagnia!
ciao Alessia , leggendo i tuoi racconti fantasiosi e tragicomici,rendi i piatti più semplici e normali più appetibili; guardando poi le foto e usando la fantasia, riesci a rivedere ciò che ti è accaduto durante la preparazione e tutto diventa più divertente. Buona settimana. Rosatea.
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Grazie Rosatea! Sei gentilissima! Buona settimana anche a te !
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non c’è di che, oggi proverò qualche stuzzichino . Speriamo bene!
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