Ciambelline per festeggiare, una coppa da divorare!

L’attesa è davvero estenuante, mi alzo prestissimo come se mi mancasse il tempo anche per respirare, eppure è domenica e dovrei sfruttare la tranquillità per prendermi una pausa e invece….. Il fiato non sale, sento i polmoni stretti tra le ossa del petto e il cuore che batte forte, scandendo all’unisono con le lancette dell’orologio, i secondi che sembrano infiniti. Mi metto a cucinare, ho voglia di creare e di far felici questi piccoli grandi uomini, che oggi hanno negli occhi e nella testa una sola cosa. Il cielo piange goccioline di pioggia ma quasi non ci bado, sono troppo agitata per questo traguardo che sta arrivando, le mani tremano e veloci, impastano, producono mentre il respiro si fa affannoso. Come per le occasioni incredibilmente importanti, arrivo sul campo con un anticipo mostruoso e come sempre, quando la testa è in balia di pensieri e parole che si aggrovigliano tra loro, dimentico anche lo zaino, con le ciambelline calde di forno, in mezzo al prato. Indecisa se correre a recuperare il fagotto, esaurendo completamente il fiato corto rimasto o chiamare aiuto, decido di affidarmi al telefono e risolvo la dimenticanza con un filo di voce. Il sole fa capolino, da dietro nuvole nere e minacciose, e regala un chiarore innaturale, quasi a voler far sentire la sua importante presenza. Le foto sono impregnate di agitazione, bado a non sprecare nemmeno una parola, per non rompere il silenzio, nel fracasso immenso tutt’attorno. Le urla dei sostenitori penetrano nei fili d’erba del campo, si arricciolano su fino alle mani che stringono quella palla dalla forma strana, ovale e distorta, ma così preziosa da portarsela stretta al petto e non lasciarla mai se non per consegnarla, come un dono preziosissimo, nelle mani del compagno che in sostegno la porta fino in meta. E io li con il fiato in sospeso e con i miei scatti tremanti e l’agitazione che cresce, fino ad udire un lungo fischio, un trepidante urlo di liberazione, un fragoroso grido di gioia, che fa esplodere lo stadio. La coppa nelle mani di questi strepitosi ragazzi profuma di fatica, sudore, forza ed è pregna di amicizia e amore, per uno sport dalle emozione inenarrabili.

RACCONTO, CON QUESTE MIE FOTO, UNA DOMENICA SPETTACOLARE DOVE I RAGAZZI UNDER 18 DEL RUGBY COMO, VINCENDO LA FINALE INTERREGIONALE, HANNO SCRITTO LA STORIA.

INGREDIENTI:
una palla da rugby
tanti amici
molto rispetto
tanta forza di volontà
un bel pò di voglia di condivisione
un pizzico d’amore
kilogrammi di amicizia
un pochino di fango
una dose di terra
parecchi grammi di spirito di squadra
un sacco di sostegno
tonnellate di tifo sano ed educato

e gli altri li trovate qui: COME FARE LE CIAMBELLE

SUGGERIMENTO:
a differenza della scorsa ricetta ho utilizzato uno stampo da mini savarin.
La cottura in forno si è notevolmente ridotta a circa 8/10 minuti in forno caldo a 190°. Poi alcune sono state “bucate” e decorate con zucchero al velo, le altre invece con un ciuffo di crema di cioccolato nel centro.

19 risposte a "Ciambelline per festeggiare, una coppa da divorare!"

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  1. Complimenti a te per le ciambelline ,vien voglia di assaggiarle ,e al tuo ragazzo rugbista per i risultati ottenuti con tutta la squadra .Penso che dopo i sacrifici ,l’impegno ,la forza di volontà che li hanno distinti in tutte le partite fino ad ora giocate ,la coppa vinta è il meritatissimo premio per i ragazzi che hanno giocato ,per l’allenatore ,il preparatore ,i genitori che li hanno sempre seguiti e sostenuti .Il rugby è meno seguito di altri sport e non tutti sanno che insegna ad essere veri sportivi. Buona serata.

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  2. Non mi intendo molto di sport in genere ma ho avuto l’occasione di seguire alcune partite di rugby dove giocava il figlio di una mia amica ;mi sono divertita a vedere l’impegno nel gioco dei ragazzini e l’entusiasmo dei genitori nell’incitarli anche se non ne conosco bene le regole.

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