Chi si ritrova in ciò che ho scritto in questo post?
Nell’aria si sente, si riconosce, si inspira. Il suo aroma è inconfondibile, evoca bontà, dolcezza, tranquillità. Nulla è paragonabile al senso di benessere che ci circonda appena ne carpiamo il profumo, subito si accende un sorriso, il respiro si fa calmo e leggero, le tensioni si alleviano, i pensieri fuggono. Si crea dentro di noi un equilibrio, una certezza, una sicurezza, sappiamo d’un tratto che nulla vale al mondo, nè danaro, nè ricchezze, nè possedimenti alcuni, se non la voglia inequivocabile di un fragrante pezzo di quel sentore, una croccante percezione, un’appagante sensazione. E se dalle nostre mani lo vediamo nascere, se nella nostra cucina crescere e nella nostra casa diffondersi, allora avremmo trovato tutto ciò che ci potrà servire per staccare un pezzetto di pura felicità e infilarcelo in tasca; consci di sfiorare, almeno per un attimo, quella sensazione positiva e quell’equilibrio ritrovato. Sapremmo in cuor nostro che le piccole cose, come il profumo di buono, rendono grandi la nostra vita!


CURIOSITÀ:
Il pane ha origini antichissime. Tutto ebbe inizio nell’Era preistorica, così come dimostrano alcuni resti ritrovati nelle caverne. Era un impasto molle composto da acqua e semi frantumati. Con l’avvento dell’agricoltura, sopratutto dei cereali, l’uomo comincia anche a modificare la sua alimentazione e con molta probabilità, nasce la prima sorta di focaccia, non lievitata, fatta con farine di un qualunque cereale, impastata con l’acqua e cotta sui sassi caldi.
Testi antichi e resti archeologici hanno confermato che il pane era usato dagli antichi Egizi, era un alimento comune presso i Greci e faceva parte degli usi alimentari dei Romani.
Furono proprio gli Egizi a scoprire la fermentazione intorno al 3500 a.C
A Roma, nei pressi della Porta Maggiore, è possibile vedere ancora oggi un curioso monumento che venne eretto alla gloria dei fornai. Si tratta di una specie di torre formata da tre grandi vasi in cui si lasciava il pane a lievitare. I vasi sono disposti impilati verticalmente e orizzontalmente, gli uni sugli altri, il tutto è sormontato da un affresco che rappresenta le varie operazioni che subisce il chicco di grano fino a che diventa pane.
Addirittura, in onore del pane gli fu dedicata una via chiamata “Panisperna”.


Ingredienti:
500 g di farina integrale
300 g di farina Manitoba
1 cucchiaino di sale
30 gr di semi di lino
2 cucchiai di semi di sesamo
2 cucchiai di semi di papavero
10 g di lievito di birra fresco
640 gr di acqua tiepida
1 pugno di farina bianca extra, per impastare
1 tuorlo
1 bicchierino di latte
1 cucchiaio di latte
Scaldare leggermente il latte del bicchierino e aggiungere il lievito, il sale e mescolare bene fino a che non sarà del tutto sciolto.
Versare le farine all’interno di una ciotola, aggiungere il composto di latte e lievito, i semi di lino e iniziare ad impastare aggiungendo gradualmente l’acqua tiepida. Impastare bene fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. Formate un grande cilindro come un grosso filoncino e tenetelo coperto con della pellicola per almeno un’ora. Quando l’impasto sarà lievitato, prelevate con un coltello affilato delle piccole porzioni e posizionate i panini su di una teglia da forno rivestita con carta forno.
Mettere i panini a lievitare in forno spento con luce accesa, lasciare riposare fino al raddoppio del loro volume. Una volta lievitati, spennellarli con un tuorlo sbattuto diluito con 1 cucchiaio di latte e cospargerli di semi a piacimento; quest’operazione servirà per rendere la superficie lucida e dorata e per permettere ai semi di sesamo e di papavero di attaccarsi.
Infornare in forno preriscaldato,ventilato a 180° per circa 20 minuti. Il tempo di cottura potrebbe variare in base alla dimensione dei panini e al forno stesso. Seguire comunque la cottura e sfornare i panini non appena risulteranno ben coloriti.


evoca soprattutto amore e casa
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😊
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Bontà pura, 😍😋
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😊
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Profumo di buono, Profumo di casa
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😉
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A Trento il pane non lo sanno fare e purtroppo non è buono nemmeno profumato… lo compero la mattina e la sera è già da fare grattugiato
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Da te Salvatore in effetti quando vengo in vacanza devo dire che vado di pane nero, o di segale. Quello bianco, i semmel o non so come li chiami, sono buoni un paio d’ore dopo sfornati…e dopo basta… La sera bisogna tostarli per poterli mangiare…
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Forse è per questo che i panettieri che fanno il loro lavoro per passione sono sempre felici, il profumo del pane ti fa sentire in pace col mondo intero. Bellissimi i tuoi panini! 😃
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Per motivi di dieta ho ridotto drasticamente la consumazione di pane. Lo mangio solo con qualche cibo che riesco a gustare solo se accompagnato dal pane, per esempio i salumi.
Devo dire che questo consumo centellinato mi permette di apprezzare ancora di più il pane
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Ottimo! Bellissimo e interessante commento! Grazie 😊
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La cosa migliore di tornare al blog è trovare questi deliziosi pani. Piacere di salutarti Alessia.
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Il piacere è tutto mio Manuel! Spero tu stia bene! Un abbracio
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