Passare le feste natalizie in famiglia è una tradizione che non cambierà mai, almeno per me, tra pranzi e cene, a base di cose semplici o rivisitate, ma soprattutto, tra risate e chiacchierate, con quell’interminabile tempo a disposizione che mai, durante l’anno, si ha. Le lancette scorrono senza degnarle di una sguardo, e, mentre gli altri intrecciano le carte o si scatenano in consumati ed inevitabili giochi di società, anche il sonnellino sul divano, diventa un momento di pace inestimabile e preziosissima. Ma poi arriva il cenone dell’ultimo dell’anno, e istintivamente mi rinchiudo a riccio, nel calore della mia casa, nel silenzio delle mie mura. Non riesco ad immaginarmi a feste e brindisi, né scarrozzata tra chiasso e frastuono, in mezzo a gente che non mi interessa o in un mondo straniero che non mi appartiene. Nel mio essere controcorrente, un po asociale e amante delle comodità, quali divano e tanta nanna, preferisco di gran lunga una serata introversa, coi miei cari, pochi e soli, abbracciando con sospiro di tenera consapevolezza, un altro anno che è terminato, e sperando il meglio, con lieve emozione, per un altro giro di vita. Ed in questo oblio di quiete e pace, do il meglio di me in cucina, sprigionando amore per il gusto e donando gioia al palato, con tanti manicaretti, dalla minima quantità, ma preziosamente centellinati per tirare mezzanotte e brindare coi soli tre intimi invitati.
- POLENTA BIANCA E LUPINI
- CAPASANTA CON RUB AL CAFFÈ’ SU CREMA DI PATATE
- POLIPO NELLE LENTICCHIE
- OSTRICHE MELI MELO’:
GRATINATE AL FOIE GRAS E TARTUFO
UBRIACHE AL MUSCADET
AL NATURALE - CROSTONI PETTO D’OCA E MASCARPONE
- RAVIOLI DI BRANZINO, UOVA DI SALMONE E CREMA AL MASCARPONE
- OMBRINA SU INSALATA JULIENNE CON SORBETTO AL POMODORO
- PANETTONE DI PASTICCERIA
(fra poco inizio a cucinare, a fotografare e poi mangiare perciò, per ora vi stuzzico con qualche curiosità poi ci rivedremo presto con tante foto e ricette per ogni piatto!)
BUON ANNO 2019
CURIOSITA’:
1) Voglio sfatare un mito, un modo di dire, un abbinamento che tutti, tanti credono indivisibile: ostriche e champagne. Come si evince chiaramente nel sito Intravino di Fabio Cagnetti, champagne e ostriche evocano entrambi lusso, e abbinarli è un classico: ma tecnicamente, nove volte su dieci è totalmente sbagliato. Con estrema facilità lo zinco delle ostriche e l’acidità e la carbonica dello Champagne produrranno fastidiosi sentori metallici, e i forti sentori salmastri del bivalve non troveranno armonia con le delicate trame delle bollicine d’Oltralpe.
2) Il RUB al caffè: nel caso ancora qualcuno non conoscesse questo modo di conciare la carne ma anche pesce o verdure. Rub deriva dall’inglese e significa letteralmente massaggiare e si tratta di un mix di erbe e spezie ridotte in polvere che viene massaggiato sulla superficie della carne, pesce o verdure. Il suo scopo principale è quello di insaporire, ma non è l’unico. Infatti ha un’azione protettiva per preservare in parte la struttura superficiale dal calore eccessivo, e nel contempo inizia un lavoro di “precottura” della stessa penetrando negli strati più superficiali. Infatti viene fatto aderire al taglio da cuocere circa 30-60 minuti prima della cottura.
3) Il sorbetto al pomodoro è un’idea originalissima che sorpassa e spazza via tutte le tradizioni che vogliono il sorbetto a base di frutta o di liquori. Si prepara con i pomodori privati di pelle e semi, uniti agli altri ingredienti che lo insaporiscono e poi frullati per essere messi nel freezer per rassodarsi. Ottimo dissetante “diverso”!
4) La polenta bianca è un piatto prelibatissimo sconosciuto alla maggior parte degli italiani probabilmente per la difficoltà a reperirne l’ingrediente principale. Tipica della tradizione culinaria del Veneto, questa ricetta si prepara soprattutto nelle province di Venezia, Padova e Treviso. E’ perfetta per qualsiasi piatto a base di pesce, da quello più sugoso alle diverse fritture.